India, papa Francesco accetta le dimissioni del vescovo di Cuddapah
di Nirmala Carvalho

Mons. Prasad Gallela è accusato di essere sposato e con un figlio. Avrebbe anche sottratto fondi destinati ai bambini poveri dalit della diocesi per far “vivere nel lusso” moglie e figlio. Da anni la vicenda era nota al Vaticano, che aveva inviato un visitatore apostolico per indagare.


Mumbai (AsiaNews) – Papa Francesco ha accettato le dimissioni di mons. Prasad Gallela, vescovo di Cuddapah, in Andhra Pradesh. Al suo posto, il pontefice ha nominato mons. Gali Bali, vescovo emerito di Guntur, come amministratore sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della diocesi. Le dimissioni sono dovute all’inchiesta che ha investito mons. Gallela, accusato di essere sposato e con un figlio.

La notizia delle dimissioni è stata diffusa ieri. Ad AsiaNews fonti locali riferiscono che le accuse contro il vescovo era circolate da tempo. Diversi anni fa il Vaticano ha inviato un visitatore apostolico per indagare sul caso. La vicenda però si sarebbe conclusa senza alcuna presa di posizione. In seguito sono stati gli stessi fedeli della diocesi a sporgere denuncia contro di lui, presentando documenti e prove inconfutabili. Dallo scorso luglio, al vescovo è stato impedito di celebrare messa nella cattedrale di St. Mary di Mariyapuram, perché il egli sarebbe colpevole di “aver distrutto la santità con il matrimonio”.

Mesa Ravi, leader del Dalit Christian Forum, sostiene di aver presentato atti e certificati che provano il matrimonio del vescovo con la signora Gallela Sujatha. Dalla loro relazione sarebbe nato Gallela Prasad Junior, di 19 anni. Mesa Ravi denuncia inoltre che mons. Gallela, di origini dalit, avrebbe “abusato e sfruttato noi poveri cristiani dalit, si è sposato in segreto, ha imbrogliato i fedeli e distratto fondi destinati ai bambini poveri per far vivere nel lusso la sua moglie segreta e il suo figlio segreto, mentre migliaia di poveri dalit cristiani con hanno nemmeno i mezzi per sopravvivere”.

Nonostante la sua denuncia, sottolinea Ravi, “le autorità ecclesiastiche sono rimaste in silenzio sul grave episodio di corruzione, relazione illegale, violazione delle leggi canoniche e scandalo religioso del coniugato mons. Prasad Gallela. Alcune gerarchie coprono i segreti e mancano d’integrità spirituale e onestà”.

Egli si è rivolto allo Stato dell’Andhra Pradesh e al governo dell’India, che hanno accertato le violazioni delle leggi civili e canoniche. “È una disgrazia – conclude – che la Santa Chiesa cattolica tolleri e riduca al silenzio la verità e la giustizia, nonostante ci sia chi gliele ricordi in maniera umile. È un enorme scandalo per la fede dei semplici e umili fedeli come voi e come me”.