Malang, ordine del sindaco: No a vestiti natalizi e feste cristiane ‘fastidiose’
di Mathias Hariyadi

Polemiche per la nota interna del primo cittadino. Cristiano: “Andiamo a messa, mica spariamo fuochi d’artificio e suoniamo il tamburo!”. Sutiaji si difende: “Io democratico, rispetto pluralismo e armonia religiosa”. Nel 2015, a Banda Aceh era vietato dire “Buon Natale”.


Jakarta (AsiaNews) – Niente abiti natalizi per i musulmani e nessuna celebrazione cristiana “fastidiosa”. È il contenuto nella controversa nota interna “anti-Natale”, che lo scorso 17 dicembre il sindaco Sutiaji ha inviato ai funzionari del governo di Malang, nella provincia di East Java.

Due sono le richieste che il primo cittadino ha presentato ai sottoposti: anzitutto, vietare che i titolari di esercizi commerciali impongano ai dipendenti musulmani di indossare vestiti o accessori legati al Natale; in secondo luogo, supervisionare ogni celebrazione pubblica eseguita da protestanti e cattolici, affinché il rumore dei festeggiamenti non disturbi gli altri cittadini.

La comunicazione è divenuta subito oggetto di critiche da parte dell’opinione pubblica, cristiana e non. Il sindaco si difende dichiarando di aver avuto una condotta “democratica” e di “tenere in grande considerazione il pluralismo e l’armonia sociale tra le differenti comunità religiose”. “Il mio punto è chiaro. Non proibisco a protestanti e cattolici di celebrare il Natale”, afferma. Sutiaji sostiene che la nota rappresentava per i musulmani un invito a non indossare vestiti o accessori natalizi “per soli fini di marketing”; il politico si dichiara “consapevole” che la sua esortazione “potrebbe aver alimentato le molteplici interpretazioni delle comunità cristiane”.

Le giustificazioni del sindaco non placano tuttavia l’indignazione di alcuni. “Mi sento offeso – dichiara Aditya Wisnu – Da quando in qua noi cristiani festeggiamo il Natale in modo così rumoroso da disturbare gli altri? Quello che facciamo è assistere alla messa della Vigilia e a quella di Natale il giorno dopo, mica stiamo in strada tutta la notte a sparare fuochi d'artificio e suonare il tamburo!”.

L’Indonesia, Paese islamico più popoloso al mondo, non è nuovo a simili prese di posizione da parte delle amministrazioni locali. Nel 2015, Illizza Sa'aduddin Djamal, primo sindaco donna di Banda Aceh, aveva deciso che non si potevano salutare i cristiani con “Buon Natale” e vietato di festeggiare il Capodanno.