Inaugurata una chiesa finanziata dall’emiro del Qatar

Presente l’ambasciatore qatariota in Libano, che rilancia l’importanza del dialogo interreligioso. Ma dal Libano giungono anche segnali di intolleranza: deputata musulmana attaccata in rete per aver partecipato a una messa per la pace a Capodanno. Lei difende la scelta: “Non sono la prima, non sarò l’ultima”. 

 


Beirut (AsiaNews) - Il patriarca maronita, card. Beshara Raï, ha inaugurato nei giorni scorsi la chiesa di san Giovanni Evangelista, all’interno del convento di san Salvatore dell’Ordine missionario libanese (Oml-Ghosta-Kesrouan). La cerimonia si è svolta alla presenza dell’ambasciatore del Qatar in Libano, Mohammad Hassan Jaber al-Jaber, quale rappresentante speciale dell’emiro del Qatar Tamim ben Hamad al-Thani, che ha finanziato in prima persona la costruzione del luogo di culto. 

La chiesa sorge nella Kesrouan, una delle divisioni amministrative del Monte Libano, nel centro del Paese. Si tratta del primo di una serie di progetti che si estendono su una superficie complessiva di 1700 metri quadrati e comprende anche altri due blocchi che prevedono un convento, una biblioteca, un centro sportivo, un parcheggio sotterraneo, camere, anfiteatro, saloni, bar e cucina. 

Intervenendo durante l’inaugurazione, l’ambasciatore del Qatar ha sottolineato l’importanza del dialogo islamo-cristiano, di cui l’emiro è “da decenni” un “fervente sostenitore”. Egli ha quindi ricordato la costruzione di chiese nel Paese del Golfo e gli oltre 200mila cristiani che vivono a Doha. Infine, il diplomatico ha assicurato che nonostante la grave crisi diplomatica e istituzionale con Riyadh, il Paese resterà fedele agli impegni presi e agli investimenti economici sottoscritti. 

Se, da un lato, si cerca di rafforzare l’incontro fra cristiani e islam, dal Libano giunge anche la notizia di un attacco violento in rete contro una deputata musulmana, perché “colpevole” di aver partecipato a una messa e ricevuto la benedizione dal sacerdote. Protagonista della controversia la parlamentare sunnita Roula Tabch Jaroud, esponente del Movimento il Futuro, che ha assistito alla funzione del Primo dell’anno nella chiesa di Sant’Elia a Antélias. 

Alla fine della messa “di pace e carità”, la deputata si è presentata al sacerdote che le ha posto sul capo il ciborio, contenente le ostie consacrate, per benedirla. Un gesto di pace, fraternità e dialogo secondo alcuni; una grave violazione dei precetti dell’islam e un gesto che rinnega la fede per molti altri, che hanno alimentato una feroce campagna on-line. 

Le polemiche sono proseguite e a nulla è valsa la visita di ieri al centro di Dar el-Fatwa, dove la parlamentare ha confermato la fedeltà all’islam pur riconoscendo la propria “apertura agli altri”. “Non vi sono giustificazioni - ha scritto un internauta su Twitter - la deputata Roula Tabch Jaroud deve dimettersi”. Persone come lei, aggiunge un altro, non devono “rappresentare” i musulmani. Immediata la replica della donna, che difende con forza la scelta di partecipare alla messa. “Non sono la prima musulmana a entrare in una chiesa - ha dichiarato - e non sarò certo l’ultima”.