Maharashtra, una marcia per la scuola cattolica devastata dagli indù

La manifestazione silenziosa si è svolta nella città di Kolhapur, dove ha sede l’Holy Cross High School. Nell’istituto femminile la maggior parte delle alunne è indù. All’evento hanno partecipato 3.500 cristiani di ogni denominazione, suore e laici.


Kolhapur (AsiaNews/Agenzie) – Senza clamore e grandi annunci, in stridente contrasto rispetto alle violenze subite e alle urla cui si è assistito, ieri a Kolhapur (Maharashtra) si è svolta una marcia silenziosa. A darle vita circa 3.500 cristiani di ogni denominazione, un caso del tutto eccezionale. I manifestanti si sono riuniti per ricordare la devastazione della scuola cattolica femminile gestita dalle suore dell’Holy Cross compiuta la scorsa settimana da un gruppo di giovani radicali indù. La marcia è stata anche l’occasione per denunciare tutti gli attacchi contro i luoghi di culto e i simboli religiosi dei cristiani in India.

La scuola attaccata nella cittadina indiana è l’Holy Cross High School. L’incidente è avvenuto il 22 gennaio intorno alle 13.30 (ora locale), in orario di lezione. A devastarla, sono stati i radicali dello Yuva Sena, ala giovanile dello Shiv Sena, movimento ultra-nazionalista indù che è alleato di governo con il Bjp (Bharatiya Janata Party). Sr. Bharati, preside della scuola primaria, ha raccontato che gli attivisti hanno fatto irruzione nel campus gridando slogan contro la direzione scolastica. Poi hanno messo a soqquadro l’ufficio, distruggendo i vetri delle finestre e danneggiando i simboli religiosi, compresi la croce e la statua della Madonna. 

Gli insegnati e diverse alunne hanno assistito impotenti alla devastazione e molte bambine sono rimaste scioccate. Mons. Thomas Dabre, arcivescovo di Pune, ha denunciato l’attacco come frutto di motivazioni ideologiche, dal momento che la maggior parte delle alunne della scuola cattolica sono di religione indù e l’istituto serve in particolare i poveri.

Ieri il corteo si è radunato intorno alle 10.30 nel piazzale davanti al campus della St. Xavier’s Church, nell’area di Nagala Park, nei pressi della scuola. Da qui i manifestanti hanno raggiunto l’ufficio di Avinash Subhedar, addetto alla riscossione delle tasse a livello locale. La folla ha poi presentato un memorandum al funzionario statale, in cui esprime preoccupazione per l’aumento delle aggressioni ai danni delle scuole cristiane e dei luoghi sacri della minoranza.

I partecipanti – suore, laici, bambini, leader cristiani – hanno marciato senza urla, portando cartelloni e bandiere. I cristiani hanno chiesto all’amministrazione di agire subito contro i colpevoli, dato che diversi aggressori si sono dati alla fuga. Al momento la polizia ha posto sotto custodia cautelare 14 persone.