Tokyo, una class action per legalizzare i matrimoni gay

In Giappone le coppie omosessuali sono accettate dalla società ma del tutto ignorate dalla politica. Per la prima volta, nel giorno di san Valentino, 13 coppie chiederanno in tribunale una legge che li tuteli. L'esecutivo di Shinzo Abe ha già chiarito che questo “non avverrà mai” fino a che saranno al potere i liberal-democratici.


Tokyo (AsiaNews) – Un gruppo composto da 13 coppie omosessuali ha preparato una class action che verrà presentata domani ad un Tribunale di Tokyo per chiedere il riconoscimento formale dei matrimoni gay. I partecipanti all'azione legali vivono nella capitale ed in sette altre prefetture. L'età oscilla fra i 20 e i 50 anni.

Takako Uesugi, uno dei leader del gruppo di avvocati pronti a dare battaglia, spiega al Japan Times: “Una nazione che non riconosce il matrimonio gay è una nazione che difende una società sbagliata. Vogliamo ridare dignità a chi ama una persona del proprio sesso”.

Il fulcro legale della causa si basa sull'incostituzionalità del non riconoscimento legale dei matrimoni gay. La Costituzione nipponica, infatti, garantisce la libertà di matrimonio e l'uguaglianza civile e sociale di ogni cittadino davanti alla legge.

L'esecutivo centrale, guidato dal premier Shinzo Abe, sembra però essere riluttante ad aprire a questa causa. Il partito Liberal-democratico, la maggioranza al governo, ha già chiarito in campagna elettorale che il matrimonio “difende il concetto tradizionale di famiglia, composta da un uomo, una donna e i loro figli”.