Raqqa, la più grande fossa comune dell’Is: vi sono sepolti 3.500 corpi

Il rinvenimento è avvenuto oltre un anno dopo la riconquista della città. Nei pressi dell’ex roccaforte islamista, individuate altre otto fosse comuni. Una squadra della Protezione civile è impegnata nella difficile identificazione delle vittime. Da gennaio 2018, identificati 560 dei 3.800 resti riesumati.


Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Nella campagna fuori Raqqa, ex “capitale” dello Stato islamico (Is) in Siria, gli operatori della Protezione civile hanno rinvenuto la più grande e antica fossa comune utilizzata dai jihadisti: secondo i primi accertamenti, vi sono sepolti i resti di circa 3.500 persone. I primi soccorritori hanno scoperto il macabro luogo in un sobborgo agricolo di al-Foukheikha il mese scorso, più di un anno dopo la riconquista di Raqqa da parte delle forze sostenute dagli Usa.

Il personale impegnato negli scavi e gli attivisti per i diritti umani affermano che la fossa comune è ad oggi il più grande esempio della violenza perpetrata dal gruppo islamista. Qui, la Protezione civile finora ha portato alla luce oltre 120 corpi. “Vi sono tombe individuali, ma dietro di noi sotto gli alberi vi è una fossa comune contenente i corpi delle persone giustiziate da Daesh (acronimo arabo per l’Is)”, dichiara Assaad Mohammad, assistente forense e responsabile per il sito.

 “Qui sepolti vi sono tra i 2.500 ei 3.000 corpi – afferma – oltre ai 900-1.100 deposti in singole tombe, per un totale di circa 3.500”. Nei pressi di Raqqa, le autorità hanno scoperto altre otto fosse comuni, ma secondo Mohammad “Al-Foukheikha è la più grande ad esser costruita da quando l'Is ha occupato la città settentrionale”, nel 2014. Una squadra della Protezione civile registra tutti i dettagli identificativi delle vittime e poi ne carica i resti su un furgone, per trasportali in un cimitero situato a 10 km di distanza.

Da quando il gruppo ha iniziato il suo lavoro a Raqqa, nel gennaio 2018, è stato in grado di riesumare più di 3.800 corpi. Di questi, 560 sono stati identificati e consegnati ai cari per la loro sepoltura. L'identificazione è spesso condotta in modo sommario, poiché chi si informa sul destino di una persona scomparsa può fornire ai soccorritori solo i dettagli fisiognomici.