Dopo la Cina, l'India: Trump annuncia una nuova guerra dei dazi

Anche la Turchia rientra nel nuovo ciclo di tariffe commerciali. Il presidente americano dispone la cancellazione di entrambi i Paesi dal sistema preferenziale che consente ai beni di entrare negli Usa senza tasse. Lo scorso giugno Delhi ha risposto ai dazi imposti sul suo acciaio e alluminio con tariffe sui prodotti di Washington (mandorle, noci e gamberi), senza subire particolari danni economici.


Washington (AsiaNews/Agenzie) – Dopo la guerra commerciale tra Pechino e Washington, che ha provocato ripercussioni su tutte le economie asiatiche e in Europa, il presidente Usa Donald Trump annuncia una nuova guerra dei dazi: questa volta, a essere colpiti saranno i beni provenienti dall’India. Con una lettera inviata ieri a Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti del Congresso americano, Trump scrive che agli Stati Uniti non “è stato garantito un accesso equo e ragionevole” sul mercato indiano. Per questo, egli ha deciso di interrompere il programma preferenziale che consente ai beni di Delhi di entrare negli Usa senza tasse.

Trump ha già dato disposizione allo US Trade Representative’s Office (Ustr) di cancellare l’India dall’elenco dei Paesi che beneficiano del programma di Sistema generalizzato di preferenze (Gsp, Generalised System of Preferences). Tale programma è rivolto ai Paesi in via di sviluppo che soddisfano una serie di requisiti stabiliti dal Congresso; tra questi, la protezione della proprietà intellettuale, lotta al lavoro minorile, rispetto delle regole internazionali sul diritto dei lavoratori.

L’India è il maggior beneficiario del sistema, creato negli anni ’70 quando la crescita di Delhi era circa del 3,5%. Da parte sua, oggi le autorità di Delhi replicano che la decisione di Trump non avrà grandi ripercussioni sull’economia indiana. Anup Wadhawan, segretario del Commercio, afferma che la revoca dal programma Gsp “avrà un impatto minimo [sul volume di esportazioni indiane pari a] 190 milioni di dollari”. Tra l’altro lo scorso giugno Delhi ha già risposto ai dazi imposti sul suo acciaio e alluminio con tariffe sui prodotti di Washington (mandorle, noci e gamberi), senza subire particolari danni economici.

Una delle condizioni per cui si applica il sistema preferenziale di scambi, è che il Paese beneficiario debba essere un’economia in fase di sviluppo. Per questo, secondo gli analisti di Trump, dato che l’India viaggia a livelli velocissimi di crescita (circa l’8%), non è più necessario che goda di un sistema agevolato di scambi.

Secondo lo stesso criterio, cioè che l’economia è ormai “sufficientemente sviluppata”, Washington ha annunciato l’esclusione anche della Turchia. In base al regolamento dell’ufficio Ustr, gli effetti del cambiamento di status entreranno in vigore entro 60 giorni.