Caritas Colombo: campagna di Quaresima per giovani, bambini disabili e malati di cancro
di Melani Manel Perera

Distribuite 300mila buste e 1.500 cassette per le offerte. Lo scorso anno sono stati raccolti quasi 22mila euro.


Colombo (AsiaNews) – Quest’anno la campagna per la Quaresima della Caritas di Colombo sarà una raccolta fondi per giovani, bambini disabili e malati di cancro. Lo dice ad AsiaNews p. Lawrence Ramanayake, direttore di “Seth Sarana”, nome dell’ufficio Caritas dell’arcidiocesi di Colombo. Egli riferisce: “Ogni centesimo che raccoglieremo come contributo per la Quaresima sarà utilizzato per loro”.

Caritas-Sedec, il braccio sociale della Chiesa cattolica in Sri Lanka, è stato fondato nel 1968 da p. Joe Fernando, un missionario motivato ad attuare la dottrina sociale della Chiesa. Egli era consapevole della necessità di porsi al servizio dei settori poveri e svantaggiati della società. Con il passare degli anni l’associazione cattolica ha esteso le sue attività fino a creare un Centro nazionale per la giustizia, la pace e lo sviluppo umano. Oggi sul territorio operano 13 uffici diocesani che coprono tutti i distretti.

P. Ramanayake riporta che le donazioni raccolte in questo periodo quaresimale verranno utilizzate durante tutto l’anno per la formazione professionale dei giovani, e le attività dedicate al sostegno dei minori disabili. “Incoraggiamo tutti i fedeli – dice – a essere uniti ai fratelli meno fortunati di noi e mostrare loro la grazia di Dio”.

La Caritas ha preparato 300mila buste e 1.500 cassette per le offerte. Diluni Tharangani, un coordinatore del programma di Quaresima, spiega che il materiale informativo è stato distribuito in 134 parrocchie, nelle scuole cattoliche e negli istituti dell’arcidiocesi.

Lo scorso anno la campagna ha incontrato un’enorme generosità da parte della popolazione. In tutto sono state raccolte 1.732.363 rupie singalesi [circa 8.500 euro, ndr] per le necessità dei poveri; altre 850mila [4.200 euro] per i bambini disabili; 1.866.500 [9.200 euro] per aiutare gli studenti ed evitare l’abbandono scolastico.