Commissione elettorale boccia la richiesta dei vescovi: il voto si terrà il Giovedì Santo

Il 18 aprile andranno al voto 13 Stati indiani. In India la comunità cattolica è composta da 20 milioni di fedeli. Le uniche due celebrazioni cristiane riconosciute come feste pubbliche sono il Natale e il Venerdì Santo.


Chennai (AsiaNews/Agenzie) – La Commissione elettorale indiana ha respinto la richiesta dei vescovi cattolici del Tamil Nadu che avevano lanciato un appello per non tenere le elezioni generali nella festa del Giovedì Santo. La petizione era stata presentata da mons. Antony Pappusamy, arcivescovo di Madurai, a nome del Consiglio dei vescovi del Tamil Nadu, uno degli organi regionali della Conferenza episcopale indiana (Cbci).

Il 18 aprile, Giovedì Santo andranno al voto diversi Stati indiani: Assam, Bihar, Chhattisgarh, Jammu e Kashmir, Karnataka, Maharashtra, Manipur, Orissa, Pondicherry, Tamil Nadu, Tripura, Uttar Pradesh e West Bengal. In tutto il Paese, la comunità cattolica è composta da 20 milioni di fedeli. Lo scontento è grande da quando è stato annunciato il calendario delle votazioni, fissate durante la Settimana Santa. Da parte sua, mons. Pappusamy ha spiegato alla Commissione che nel Tamil Nadu i cattolici sono circa cinque milioni e 2.800 le scuole gestiste dalla Chiesa che saranno sede di seggio.  

L’iniziativa dei cattolici del Tamil Nadu era sostenuta anche da mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale della Cbci. In un suo appello alla Commissione, egli evidenziava che la richiesta “non ha finalità religiose, vuole solo esprimere le difficoltà logistiche” connesse alla data del voto. Per i cristiani dell’India, dove il Giovedì Santo non è una festa pubblica, “è già molto difficile poter partecipare alle preghiere, chiedendo ferie a lavoro o permessi per uscire prima dagli uffici”. A questo si aggiunge l’obbligo morale di voler servire il Paese, sia presenziando ai seggi elettorali che esprimendo il voto alle urne. Rispettare entrambi i doveri, religioso e civico, “sarà molto difficile”, aveva aggiunto il segretario.

Intanto i leader della Chiesa continuano a invitare tutta la popolazione, compresi i cattolici, a esprimere il diritto di voto. Secondo il card. Oswald Gracias, presidente della Cbci, “votare è un obbligo sacro”. Rivolgendosi ai fedeli, ha esortato: “Fatelo in modo saggio. Ogni singolo voto conta. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e al nostro Paese, esercitare questo sacro dovere e coinvolgerci per migliorare la direzione della nostra nazione”