India, ortodossi e protestanti pregano per il nuovo governo

Il National Council of Churches in India lancia una settimana di preghiera, dal 24 al 30 marzo. Tra aprile e maggio si recheranno alle urne circa 900 milioni di elettori. L’invito a contrastare “l’attuale tendenza a polarizzare la popolazione in nome della religione per scopi politici”. La conclusione: “È imperativo avere un governo in India che sostenga i valori laici e democratici”.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Il più grande forum indiano di Chiese protestanti e ortodosse lancia una settimana di preghiera per il nuovo governo. La campagna è partita il 24 marzo e terminerà il 30 ed è un’iniziativa del National Council of Churches in India (Ncci). Con lo slogan “Il tuo voto è la tua voce”, e consapevole che i cristiani sono diventati vittime di violenza settaria, il gruppo ecumenico invita: “Preghiamo per la formazione di un governo in India che promuova i valori del secolarismo e della democrazia”.

L’appello di protestanti e ortodossi si aggiunge a quello lanciato dal card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), che afferma: “Votare è un obbligo sacro: fatelo in modo saggio”.

Tra aprile e maggio si recheranno alle urne circa 900 milioni di elettori per scegliere la composizione della  17ma Camera bassa del Parlamento (Lok Sabha) e di alcune Assemblee statali (Andhra Pradesh, Arunachal Pradesh, Orissa e Sikkim).

I cristiani, che in tutta l’India rappresentano il 2,3% della popolazione, potrebbero fare la differenza in alcuni Stati dove hanno la maggioranza. Vescovi e leader laici però, al contrario dei movimenti nazionalisti indù che spingono per una polarizzazione del voto lungo linee confessionali, invitano a scegliere candidati onesti, che lavorino per lo sviluppo del Paese.

Dal punto di vista costituzionale, sottolinea il forum Ncci, “lo Stato indiano non può avvantaggiare alcuna religione, né di maggioranza né di minoranza. L’attuale tendenza a polarizzare la popolazione in nome della religione per scopi politici deve essere contrastata”. Per questo protestanti e ortodossi ricordano le caratteristiche del Paese, così come stabilite dalla sua Carta fondamentale: “Una repubblica democratica, sovrana, socialista e laica, che non discrimina le persone in base a religione, casta, lingua, genere, etnia”.

Anche il secolarismo indiano (laicismo) ha dei tratti peculiari. “Il nostro secolarismo – sottolineano i cristiani – è differente da quello dell’occidente. Non è né antagonistico né caricato con aspetti religiosi. È neutrale di fronte a tutte le confessioni, ma rispetta al tempo stesso tutte le religioni e le idee non religiose”.

Il Consiglio cristiano ringrazia i padri fondatori, che hanno redatto una Costituzione “che garantisce uguali opportunità per tutti”. Per questo, sottolineano, “l’India non può tollerare nessuna forma di espressione autoritaria. È imperativo per noi avere un governo in India che sostenga i valori laici e democratici”.