Arrestato mons. Cui Tai, vescovo sotterraneo di Xuanhua

La polizia ha portato via anche il vicario episcopale, p. Zhang Jianlin. Un sacerdote interdetto nel ministero lo aveva accusato di “non seguire le indicazioni del Vaticano” e aveva spinto la polizia ad arrestarlo. I fedeli e i sacerdoti della diocesi chiedono preghiere ai cristiani di tutto il mondo perché “ritornino sani e salvi il prima possibile”. Dal 2007 in poi, mons. Cui Tai subisce di continuo detenzioni o è messo agli arresti domiciliari.


Roma (AsiaNews) – Mons. Agostino Cui Tai, vescovo sotterraneo di Xuanhua (Hebei) è stato portato via dalla polizia ieri. Ne danno notizia alcuni fedeli della diocesi, aggiungendo che anche il vicario episcopale, p. Zhang Jianlin è stato arrestato con lui.

Al momento non si conosce il motivo ufficiale dell’arresto, né quanto esso durerà. Negli ultimi mesi mons. Cui Tai ha dovuto lottare per affermare la sua autorità di vescovo (riconosciuto dalla Santa Sede) contro un sacerdote, p. Zhang Li, che lo accusava di non seguire le indicazioni del Vaticano. Secondo p. Zhang Li l’accordo firmato fra Cina e Santa Sede stabilisce la fine della Chiesa sotterranea e d’ora in poi tutti i fedeli e i vescovi devono rifluire nella Chiesa ufficiale. Forte dell’appoggio del governo locale, p. Zhang Li ha anche spinto la polizia ad arrestare il vescovo. Dopo essere ricorsi “all’autorità competente della Santa Sede”, il vicario episcopale e poi il vescovo sono intervenuti interdicendo il sacerdote. Dopo alcuni giorni mons. Cui Tai è stato trattenuto dalla polizia per 15 giorni, spingendolo a cancellare l’interdizione. Il blocco del ministero al p. Zhang Li è anche motivato dal fatto che egli è promotore di un  gruppo “pentecostale” in collaborazione ambigua con un pastore protestante, in cui si esagerano effetti miracolosi [della preghiera], inventando miracoli.

Secondo alcuni sacerdoti il motivo del nuovo arresto sta proprio nel fatto che mons. Cui Tai si è “esposto” rivelando pubblicamente la sua identità episcopale: un fatto considerato illegale, essendo egli riconosciuto dalla Santa Sede, ma non dal governo. I fedeli e i sacerdoti della diocesi chiedono ai cristiani di tutto il mondo di pregare per loro, sperando che “ritornino sani e salvi il prima possibile”.

Dal 2007 ad oggi, le autorità hanno detenuto in modo illegale o messo agli arresti domiciliari mons. Cui Tai in modo pressoché continuativo, senza alcuna ragione e senza alcun processo giuridico. Durante questi anni, il vescovo è stato spesso rinchiuso in diversi centri di detenzione segreti, o in alberghi, oppure portato via per "viaggi" forzati sotto la scorta dei funzionari del governo. In questi anni, solo durante il Capodanno cinese e la Festa di Metà autunno (della luna) mons. Cui Tai è potuto occasionalmente tornare a casa per una breve visita alla sorella anziana. Per il resto del tempo egli è sempre rimasto sotto la guardia e il controllo del governo.

La diocesi di Xuanhua è stata fondata dalla Santa Sede fin dal 1946, ma nel 1980 il governo ha costituito la diocesi ufficiale di Zhangjiakou, unendo ad essa quella di Xuanhua e di Xiwanzi. La diocesi di Zhangjiakou non è riconosciuta dalla Santa Sede.