La Nazione, ex satellite di Mosca, passata in 15 anni dal regime comunista alla democrazia piena. Il Paese, stretto tra Cina e Russia, considera gli Stati Uniti come il "terzo vicino" politico.
Ulaan Baatar (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente Usa George Bush è arrivato in Mongolia, ultima tappa del breve viaggio in Asia, e ha incontrato nella capitale il presidente Nambaryn Enkhbayar.
Nella visita di 4 ore, Bush ha ringraziato per il sostegno dato "contro il terrorismo", anche con l'invio di circa 130 soldati in Iraq e 50 in Afghanistan, su un esercito di 9 mila uomini. Il passaggio del Paese in 15 anni da un regime comunista alla democrazia è stato indicato come "un esempio" per il mondo. "Come l'ideologia del comunismo - ha detto Bush - l'ideologia dell'islam radicale è destinata a fallire, perché la volontà di potere non può prevalere sul desiderio universale di vivere in libertà". Ha anche parlato di un aiuto di 11 milioni di dollari Usa per "migliorare le forze militari, così da poter proseguire a lavorare insieme per la pace e la libertà". Si tratta della prima visita della Casa Bianca nel Paese da quella del vice presidente Henry Wallace nel 1944, preceduta in ottobre dalla visita di Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa Usa.
La Mongolia ha 2,8 milioni di abitanti su oltre 1,5 milioni di km. quadrati di steppe e deserti, dediti soprattutto all'allevamento e alla tessitura, con un reddito medio di 400 dollari l'anno. Il Paese è stretto tra Russia e Cina e chiama gli Stati Uniti il proprio "terzo vicino" politico. Gli Usa forniscono aiuti alla Mongolia dalla redazione della Costituzione nazionale nel 1992. Negli ultimi 7 anni hanno fornito oltre 100 milioni di dollari di aiuti tecnici e per le riforme democratiche ed economiche.
Bush è arrivato in Mongolia dopo la visita in Cina.
Gli esperti ritengono che la breve visita rappresenti un riconoscimento per le riforme democratiche e un aiuto per l'ammissione della Nazione nel commercio internazionale. (PB)