Ekaterinburg, cancellata la costruzione della cattedrale di santa Caterina

La chiesa doveva sorgere in un parco pubblico. Il 74% dei residenti non vuole l’edificazione del luogo di culto. Le proteste sono il primo clamoroso caso d’opposizione al piano del patriarca Kirill di creare “200 chiese l’anno”.


Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità russe hanno cancellato il progetto di costruzione della cattedrale dedicata a santa Caterina che doveva sorgere nella città di Ekaterinburg. La decisione è stata presa dopo le serrate proteste della popolazione locale che si opponeva all’edificazione del luogo di culto in un noto parco cittadino, una delle poche aree verdi della zona.

Ieri il governatore Yevgeny Kuyvashev ha detto che la “il conflitto è concluso” e confermato che la chiesa verrà costruita in un altro sito. Per sedare il malcontento era intervenuto anche il presidente Vladimir Putin, che aveva invitato a effettuare un sondaggio in modo da “trovare la soluzione ottimale per i residenti”.

L’inchiesta è stata condotta dall’agenzia statale VTsIOM (All-Russian Public Opinion Research Center) su 3mila persone tra il 16 e 20 maggio. Il 74% degli intervistati ha risposto “no” al piano di costruzione voluto dalla Chiesa ortodossa.

L’edificazione di nuove chiese è uno dei progetti più importanti del patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev), che ha fissato l’obiettivo di aprire “200 chiese l’anno” per far rifiorire i luoghi sacri del cristianesimo distrutti sotto la dominazione sovietica.

Finora però nel Paese non si era mai registrata un’opposizione così ferma come quella che vede coinvolta la cattedrale di Ekaterinburg. Questa, oltre a essere la quarta città russa per grandezza, è anche un luogo di grande valore simbolico: qui infatti nel luglio del 1918 avvenne assassinato lo zar Nicola II insieme alla sua famiglia.

Nelle scorse settimane migliaia di persone hanno occupato il parco e si sono scontrate con le fazioni che sostengono la costruzione. Le proteste hanno portato all’arresto di circa 100 persone, di cui 33 sono state condannate alla reclusione da 2 a 15 giorni.

Secondo uno dei manifestanti, “nessuno è contro la chiesa, ma tutti sono contro la costruzione qui. Ci sono tante chiese in città, ma pochi spazi verdi”. Per Vakhtang Kipshidze, portavoce della Chiesa ortodossa, coloro che hanno manifestato sono “contro la religione. Esistono innumerevoli modi legali per esprimere il dissenso, ma creare conflitti su base religiosa è davvero triste per Ekaterinburg, teatro di una persecuzione religiosa di massa non molto tempo fa e dove sono stati massacrati lo zar Nicola II e i suoi bambini”.