Verso i 30 anni di Tiananmen: scatta la censura di Pechino

Ogni anno, in occasione della ricorrenza, il Partito fa cadere la censura. Aggiornamenti di sistema in corso: gli utenti delle principali piattaforme video saranno limitati nelle operazioni consentite. Nella maggior parte dei casi, le interruzioni dureranno fino al 6 o il 7 giugno.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – I principali siti di streaming e video in Cina hanno avviato aggiornamenti di sistema che limiteranno le loro funzioni in un periodo che coincide con il prossimo 4 giugno, 30esimo anniversario del massacro di piazza Tiananmen. Non è chiaro se le restrizioni agli accessi siano legate alla delicata ricorrenza, ma esse collimano con gli sforzi profusi da Pechino per bloccare notizie o discussioni sulla sanguinosa repressione di studenti ed operai pro-democrazia. Secondo le stime di organismi indipendenti, nella notte del massacro sono morte dalle 300 alle 2mila persone, schiacciate dai carri armati o raggiunte da colpi d’arma da fuoco mentre fuggivano.

Le piattaforme web hanno annunciato che, durante gli aggiornamenti, gli utenti saranno limitati nelle operazioni consentite: sarà impossibile cambiare le foto del proprio profilo, registrare nuovi account o pubblicare commenti in tempo reale. Il popolare sito di condivisione video Bilibili, che conta oltre 100 milioni di utenti attivi, ha annunciato ieri che la sua funzione di commento in tempo reale non sarà disponibile fino al 6 giugno. Negli ultimi due giorni, altri siti di live streaming come YY, Huya e Douyu hanno comunicato che eseguiranno manutenzioni fino al 6 o al 7 giugno.

Anche pagine web con contenuti ritenuti sensibili dalle autorità stanno aggiornando i loro sistemi. Un dipendente di Blued, un social network per omosessuali con oltre 27 milioni di utenti, ha confermato che è in corso un aggiornamento dal 16 maggio al 10 giugno. Siti stranieri di notizie, Google e siti di social media come Facebook e Twitter sono tra quelli bloccati dal famigerato “Great Firewall” cinese. In vista di importanti eventi politici o anniversari sensibili, i censori di Pechino spesso intensificano la loro attività. Al momento, Wikipedia è inaccessibile anche dalla Cina continentale.