Cina, un'altra esplosione in miniera, stavolta uccide oltre 50 persone

La detonazione avvenuta in una miniera governativa: oltre 138 i dispersi. Per il governo i morti sono 30.


Qitaihe (AsiaNews/Agenzie) – Ancora un'esplosione in una miniera di carbone cinese. Quella di stanotte è avvenuta in una grande miniera  della provincia nord-orientale dell'Heilongjiang e ha ucciso, sembra, più di 50 persone: oltre 138 sono al momento i dispersi. Al momento dell'esplosione – 21.40 ora locale - nella miniera Dongfeng, vicino alla città orientale di Qitaihe, si trovavano oltre 220 minatori: 40 di questi sono stati subito dichiarati morti, 138 dispersi e 42 fuggiti. Per la Xinhua, agenzia di stampa governativa, i morti sono 30.

Secondo le prime indagini l'incidente è stato causato da un'esplosione che ha messo fuori uso il sistema di ventilazione della miniera. Le autorità provinciali e nazionali hanno rifiutato di commentare l'accaduto. La Dongfeng è di proprietà della Heilongjiang Longmei Group, una consociata dell'industria mineraria che riunisce le 4 maggiori industrie carbonifere statali, con un capitale registrato pari a 13 miliardi di yuan (circa 1,3 miliardi di euro). La miniera aveva tutti i permessi richiesti dal governo in regola.

Le miniere cinesi sono considerate le più pericolose del mondo: il problema della sicurezza sul lavoro in questo campo è peggiorato in maniera rapida con l'aumento della richiesta di materie prime da parte di un'economia interna che cresce sempre di più.

La Cina copre con il carbone i 2/3 del suo fabbisogno energetico interno: il governo ha annunciato all'inizio di novembre che intende aumentare la produzione del combustibile da 2,1 a 2,4 miliardi di tonnellate di carbone nei prossimi 5 anni.

Secondo dati governativi nel 2004 circa 6 mila minatori sono morti in incidenti sul lavoro in miniera; dati indipendenti denunciano invece almeno 20 mila morti. Nei primi 8 mesi del 2005 Pechino ha registrato un aumento degli incidenti pari all'8,5 % rispetto alle stime parallele del 2004, ma non ha dato cifre ufficiali sui minatori morti o dispersi.