Langkat, incendio in una fabbrica abusiva: 30 morti e due arresti
di Mathias Hariyadi

Le vittime sono 24 donne e 6 bambini. Intrappolati all'interno non sono potute scappare perché porte e finestre erano murate. Le fiamme sono divampate quando un lavoratore stava verificando il funzionamento di un prodotto. Familiari forniscono Dna per identificare i corpi carbonizzati.


Jakarta (AsiaNews) – Due persone sono indagate dalle autorità per l’incendio mortale in una fabbrica di accendini abusiva nella provincia di North Sumatera (ad est di Jakarta), in cui sono morte 30 persone tra cui 24 donne e 6 bambini. La tragedia è avvenuta ieri a Sambirejo, villaggio nella reggenza di Langkat, circa 70km ad ovest del capoluogo provinciale Medan. Il gen. Agus Andrianto, capo della polizia provinciale, dichiara oggi che un uomo e una donna – identificati come il proprietario e la direttrice del laboratorio domestico – al momento si trovano in stato di fermo.

Le fiamme sono divampate quando un lavoratore stava verificando il funzionamento di un prodotto. Questo è esploso e l’operaio, in preda al panico, l’ha gettato su migliaia di accendini pronti all'imballaggio, innescando una massiccia esplosione. Il fuoco si è diffuso in modo rapido, perché la maggior parte della struttura dell’edificio era in legno.

Le vittime intrappolate all'interno non sono potute scappare perché la porta principale era chiusa a chiave. Binsar Naibaho, a capo della polizia locale, afferma: “Finestre e accessi erano murati. Non potevamo neanche vedere cosa fosse accaduto all’interno della fabbrica”. Quattro persone si sono salvate poiché in pausa pranzo ed hanno assistito al dramma da fuori.

Uno dei quattro sopravvissuti dichiara che i bambini morti nell’incendio stavano visitando i loro genitori, impiegati nella fabbrica di accendini. Parenti afflitti dal dolore si sono riversati stamane in un ospedale di Medan per fornire campioni di Dna agli inquirenti: saranno utilizzati per il processo di identificazione delle vittime, i cui corpi sono tutti carbonizzati.