Kerala, radicali indù piantano un tridente davanti alla Croce
di Nirmala Carvalho

Il gruppo fondamentalista accusa la chiesa di St. Mary a Panchalimedu di esproprio di terreni. La croce è stata posizionata nel 1954 in cima alla collina, dove si snoda il percorso delle 14 stazioni della Via Crucis.


Mumbai (AsiaNews) – In Kerala un gruppo di radicali indù ha piantato un tridente di fronte a una Croce cristiana. Lo denuncia Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che condanna l’offesa nei confronti della Croce, simbolo del sacrificio di Cristo per l’umanità: “Tutto questo solo per piantare un tridente sulla sommità della collina!”.

L’episodio è avvenuto il 15 giugno scorso a Panchalimedu, nel distretto di Idukki, nota località turistica nello Stato indiano del Sud-ovest. Alcuni membri dell’Antarrashtriya Hindu Parishad, formazione estremista indù locale, hanno posizionato il tridente (simbolo del fondamentalismo indù) di fronte alla croce. Il gruppo accusava la locale chiesa di St. Mary di voler appropriarsi di terreni di proprietà dello Stato.

Il 19 giugno scorso i nazionalisti hanno anche tenuto una marcia di protesta contro le 14 stazioni della Via Crucis posizionate lungo il sentiero che porta in cima. P. James, vicario della chiesa di St. Mary, spiega al New Indian Express che la croce “è stata installata nel 1954, quando il terreno di Panchalimedu apparteneva a due famiglie di alta estrazione sociale: Kallivayalil e Karimbanal. In seguito, quando il governo ha approvato la Legge di riforma sui terreni nel 1963, la terra è stata requisita dallo Stato, ma le croci sono rimaste lì dov’erano. Negli ultimi 65 anni i parrocchiani hanno sempre scalato la collina nella preghiera della Via Crucis”.

L’amministrazione del distretto ha rimosso il tridente. La polizia ha registrato una denuncia contro i responsabili e li ha incriminati per il “tentativo di creare tensioni settarie”. Alla fine anche la chiesa ha rimosso la croce in cima alla collina, come gesto di distensione e pacificazione, mentre le 14 stazioni della Via crucis sono rimaste al loro posto.

Secondo Sajan K George, “gli elementi radicali delle brigate dello zafferano [il colore del nazionalismo indù, ndr] vogliono distruggere con aggressività la pace tra le comunità e la tolleranza nello Stato meridionale del Kerala”. In conclusione sottolinea: “Qualsiasi disputa terriera dev’essere risolta da un tribunale, non dai teppisti che aizzano le folle per distruggere e creare un clima di paura. L’India è un Paese laico e democratico, dove prevale lo stato di diritto”.