Buddisti dello Sri Lanka: il card. Malcolm Ranjith è un ‘buon leader’ (Foto)
di Melani Manel Perera

L’arcivescovo di Colombo è apprezzato per il coraggio nel criticare le inefficienze del governo dopo gli attentati terroristici compiuti a Pasqua. Egli denuncia: “L’omicidio è divenuto parte della cultura srilankese”.


Colombo (AsiaNews) – Il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha ricevuto calorose parole d’apprezzamento dai leader buddisti dello Sri Lanka. Il 19 giugno egli è stato l’ospite d’onore alla cerimonia per il 45mo anniversario del tempio buddista di Ashwaththaraama, a Thalgasyaaya, nella diocesi di Galle. Nel suo discorso di benvenuto, il ven. Matugama Gunarathana Thero ha sottolineato: “Il card. Ranjith ha avuto il fegato, il coraggio che nessun altro politico [ha avuto], di dichiarare senza esitazione che lo Sri Lanka è un Paese buddista”. Poi ha aggiunto: “Ho apprezzato la sua onestà durante la terribile tragedia delle stragi della domenica di Pasqua”.

Dopo le stragi del 21 aprile scorso, costate la vita a 257 persone, l’arcivescovo di Colombo è emerso come una delle voci più critiche nei confronti della corruzione politica e della negligenza del governo di Maithripala Sirisena. Per questo il monaco buddista afferma: “Noi lo accogliamo con il dovuto rispetto”.

Di fronte ai ragazzi della scuola Daham Paasala, associata al tempio, il card. Ranjith è tornato a denunciare l’inefficienza delle autorità. “La mancanza di disciplina – ha detto – nei banchi del governo e nell’arena politica dello Sri Lanka ha creato una situazione squallida, incresciosa e davvero spiacevole. L’omicidio è divenuto parte della cultura srilankese. La nostra terra benedetta si è trasformata in terreno di gioco per criminali omicidi incoscienti e assassini di preziose vite umane. La nostra patria, terra natale, è stata bagnata dal sangue innocente versato da centinaia di fedeli rimasti uccisi e feriti durante le esplosioni nella Domenica di Pasqua.

Secondo il cardinale, “il motivo di questo stato di cose è cristallino: nient’altro che la mancanza di disciplina tra i nostri politici, che hanno dato origine alla sventurata situazione che abbiamo vissuto”. Poi ha aggiunto: “Sappiamo che gli attentati terroristici non sono nati all’improvviso, di fretta. Sono stati condotti dopo diversi anni di preparazione. Non sappiamo se il piano sia stato progettato dentro o fuori il Paese. Anche se l’attacco voleva colpire i cattolici e le chiese cristiane, il suo impatto non è stato limitato agli ambienti religiosi. Le ripercussioni sono risuonate in tutto il Paese”.