Il campus rientra nelle strutture del “Project Vision”, un’iniziativa dei sacerdoti di Bangalore. In tutto il mondo circa 39 milioni di persone hanno disabilità visive e un terzo di esse vive in India. Lo scorso anno nel Paese sono morte nove milioni di persone, e solo 30mila di loro era donatore d’organi.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Nello Stato indiano del Karnataka è stato aperto un nuovo centro per la donazione della vista. Si chiama “Project Vision Eye Care Campus” ed è situato a Kasapura Gate, circa 100 chilometri dalla capitale Bangalore. Il campus rientra nelle strutture del “Project Vision”, un’iniziativa dei padri clarettiani che vuole sensibilizzare la popolazione sul tema della cecità e aumentare la donazione delle cornee. Per p. George Kannanthanam, ideatore del progetto, “l’obiettivo è ridare la vista a coloro che l’hanno persa e restituire ai malati una vita dignitosa”.
L’inaugurazione del centro si è tenuta il 23 giugno scorso. Esso sarà affiancato da una clinica che effettuerà visite oculistiche e prevenzione dei disturbi della vista. Al taglio del nastro erano presenti Parameshwara Gangadharaiah, vice Chief minister dello Stato, e una madrina d’eccezione: Fathima Anshi, una ragazza prodigio non vedente, che nonostante la sua disabilità eccelle nel canto, nella composizione musicale e nel suono della tastiera elettrica.
Il vice Chief minister si è impegnato a donare le proprie cornee. “Alla mia morte – ha affermato – non voglio che i miei occhi finiscano nel terreno. Daranno la vista ad altre persone cieche”. Poi ha espresso il desiderio che altre persone seguano il suo esempio.
A livello mondiale circa 39 milioni di persone hanno disabilità visive e un terzo di esse vive in India. La loro sopravvivenza è messa a repentaglio a causa delle sfide fisiche, sociali, psicologiche ed economiche che i malati affrontano.
Il “Project Vision” è nato nel 2013 a opera di p. Kannanthanam, sacerdote e attivista. Il motto del movimento è “Lascia che tutti vedano”. Finora esso ha raccolto l’adesione di 500mila persone, che si sono impegnate a donare gli organi in punto di morte, tra i quali un gruppo di suore. Almeno 300 indiani ciechi sono tornati a vedere o hanno visto per la prima volta nella loro vita grazie ai donatori di questo progetto.
P. Kannanthanam riporta che lo scorso anno in India sono morte nove milioni di persone, e solo 30mila di loro era donatore d’organi. “Se tutti i cristiani del Paese – dice in conclusione – s’impegnassero in maniera volontaria a regalare i propri occhi, da sola la comunità cristiana potrebbe ridare la vista a tutti i non vedenti dell’India”.