Gujarat, 1.800 conversioni in cinque anni. Nazionalisti accusano i missionari cristiani
di Nirmala Carvalho

Più di 432 indù avrebbero aderito al buddismo durante una cerimonia pubblica. In sette Stati indiani sono in vigore le leggi anti-conversione. Sajan K George: “Continua la propaganda contro la fede cristiana”.


Mumbai (AsiaNews) – Almeno 1.838 persone hanno deciso di cambiare religione negli ultimi cinque anni in Gujarat: sono i numeri ufficiali diffusi due giorni fa dalle autorità dello Stato indiano. Di queste, 1.735 erano indù. Di fronte a questi numeri, il presidente di un gruppo nazionalista di estrema destra indù ha dato “la colpa” ai missionari cristiani.

In una intervista al Times of India, Dilip Trivedi, presidente del Vhp (Vishva Hindu Parishad) per il North Gujarat, ha dichiarato: “I missionari cristiani stanno convertendo gli indù in nome [dell’offerta] di servizi sociali, mentre i musulmani lo stanno facendo in nome del Love Jihad [organizzazioni musulmane che adescano ragazze indù online e le convincono a convertirsi con la promessa dell’anima gemella, ndr]”.

Poi ha continuato: “Le conversioni al buddismo, al giainismo o al culto sikh non sono vere e proprie conversioni. Nella religione indù Sanatan si può cambiare panth (setta). Invece convertirsi all’islam o al cristianesimo crea danni maggiori. Con la conversione, cambia anche l’idea di appartenenza nazionale”.

Secondo Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), i commenti del nazionalista sono “da condannare perché creano divisione tra le comunità”. Poi aggiunge che “in sette Stati indiani sono in vigore leggi anti-conversione”.

Si tratta di norme che prevedono pene severe per coloro che incitano al cambio di fede attraverso l’offerta di denaro e altri mezzi. Le leggi di questi Stati stabiliscono che una persona che scelga di rinnegare la propria fede e aderire a un’altra confessione, debba presentare una richiesta scritta. In seguito, un magistrato distrettuale è incaricato di vagliare i motivi della richiesta.

I dati governativi riportano che i distretti con il numero più alto di conversioni sono Surat, Junagadh e Anand. In quello di Surat, 474 indù hanno presentato la richiesta, 11 musulmani e nessun cristiano. Le autorità ritengono che la maggior parte degli indù (432) abbiamo aderito al buddismo durante un evento organizzato dal Buddha Dharma Diksha Angikar Samiti lo scorso gennaio.

Sajan K George commenta: “Il distretto di Dang è a maggioranza tribale, davvero poco entusiasta alle conversioni. Lo dimostra il fatto che il magistrato distrettuale non ha ricevuto nessuna richiesta negli ultimi anni. Questo significa che le conversioni al cristianesimo non sono né estorte né forzate con la seduzione”. E conclude: “Le leggi anti-conversione sono solo uno strumento per molestare e intimidire la vulnerabile comunità cristiana. Le opere di beneficienza della Chiesa sono distorte per insinuare [il dubbio] del proselitismo. Continua la propaganda contro la fede cristiana nell’India laica”.