Asia del sud, oltre 4 milioni di sfollati e 130 morti per i monsoni

Per i prossimi giorni è ancora allerta meteo in India, Bangladesh e Nepal. Le piogge torrenziali si verificano ogni anno e costringono milioni di persone a fuggire dalle case abbandonando tutto.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 130 morti e 4,3 milioni di sfollati negli Stati dell’India settentrionale, Nepal e Bangladesh: è il bilancio della prima ondata delle piogge monsoniche in Asia meridionale. Le violente precipitazioni hanno devastato interi territori, inondato campi e provocato il crollo delle case.

In India gli Stati in cui si registrano i danni peggiori sono Assam e Bihar, due regioni poverissime e rurali. Le autorità riferiscono che in Assam le piogge torrenziali cadono da 10 giorni e hanno costretto milioni di persone a scappare di casa. I canali televisivi trasmettono le immagini di ferrovie e strade sommerse in Bihar, e la popolazione che cerca di farsi largo nella fanghiglia, con l’acqua che arriva fino al torace e i pochi beni raccolti in casa trasportati sulla testa.

Gli allagamenti in Assam sono dovuti all’innalzamento del livello delle acque del fiume Brahmaputra, che scorre dalle vette dell’Himalaya fino al Bangladesh. Secondo le autorità, il Kaziranga National Park, abitato dal raro esemplare di rinoceronte unicorno, è quasi del tutto sott’acqua.

Le piogge torrenziali sono tipiche della stagione delle tempeste monsoniche e provocano ogni anno evacuazioni di massa e vittime. Nel 2017, l’annata peggiore degli ultimi tempi, il bilancio è stato di almeno 800 morti e milioni di ettari di raccolto persi.

In Nepal al momento si contano 64 morti e 31 dispersi. La maggior parte delle vittime sono state provocate dalle frane che hanno trascinato via le abitazioni. Nel Paese la conta peggiore di perdite umane è stata nel 2008, quando il fiume Kosi ha rotto gli argini e deviato il suo corso, devastando il territorio e uccidendo 500 persone.

Infine in Bangladesh sono state evacuate 190mila persone. Nel distretto di Cox’s Bazar, dove si trovano accampati oltre 700mila profughi Rohingya fuggiti dalle persecuzioni nel vicino Myanmar, circa 100mila persone sono state trasferite. Nei giorni scorsi in tutto il Paese si sono contati 29 morti e le autorità meteorologiche riportano che nelle prossime 48 ore le condizioni atmosferiche sono destinate a peggiorare. Le amministrazioni stanno distribuendo riso, medicine e cibo in scatola. Centinaia di scuole sono state chiuse in via precauzionale.