Crisi demografica in Giappone, aumentano gli stranieri

Nel Sol Levante aumentano gli immigrati, soprattutto asiatici. Il Paese registra sempre più decessi e sempre meno nascite. Con la nuova norma sull'occupazione, varata lo scorso aprile, si vedrà un nuovo aumento di non giapponesi.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il Giappone sta vivendo una crisi demografica da anni, e per mantenere in attivo il sistema di welfare sociale è “costretto” ad accettare sempre più stranieri nella propria società. Al momento vivono nel Paese circa 2,7 milioni di non giapponesi, un aumento di circa 170mila unità rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dalle statistiche annuali pubblicate dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni.

Gli stranieri rappresentano ora il 2,09% della popolazione del Giappone. I nuovi arrivati provengono principalmente da altre parti dell'Asia: la Cina rappresenta la più grande popolazione di immigrati, seguita da Corea del Sud e Vietnam.

"Abbiamo iniziato a vedere un aumento graduale dei cittadini stranieri che vivevano in Giappone circa 30 anni fa, ma è il numero si è impennato negli ultimi 10 anni circa", spiega Masataka Nakagawa, ricercatore senior presso l'Istituto Nazionale di Popolazione gestito dal governo.

L'aumento del numero di stranieri è contemporaneo alla decrescita delle nascite nel Paese. All'inizio del 2019, la popolazione si attestava sui circa 125 milioni di abitanti: quasi 440mila persone in meno rispetto al 2018.

Sempre nel 2018 si sono registrate 921mila nascite, sotto la soglia di 1 milione per il terzo anno consecutivo. Al contrario, 1.363.564 persone sono morte, il sesto aumento consecutivo. Secondo i ricercatori dell'Università di Tohoku, se la popolazione continua a diminuire al ritmo attuale, i giapponesi saranno estinti entro il 16 agosto 3766.

Nel frattempo, il numero di residenti stranieri dovrebbe aumentare con le nuove norme sull'occupazione, entrata in vigore in aprile.