Manifestazione di 1,7 milioni di persone: pacifica e senza cariche della polizia
di Paul Wang

Anche il giorno prima vi sono stati raduni senza scontri o gas lacrimogeni. Jimmy Sham: Alcuni dimostranti sono ricorsi alla violenza perché frustrati dal silenzio del governo. Prima del raduno al Victoria Park, un incontro di preghiera dal titolo “Speranza nel deserto”, organizzato dall’Ufficio di Giustizia e Pace di Hong Kong.  Un’altra manifestazione del Fronte Civile per i diritti umani è programmata per il 31 agosto.


Hong Kong (AsiaNews) – Un gigantesco raduno di almeno 1,7 milioni di persone si è tenuto ieri dal pomeriggio fino a tarda serata al Victoria Park sotto la pioggia (foto 1). L’affluenza è stata così grande che i partecipanti hanno anche occupato le strade vicine a Causeway Bay, Fortress Hill e Tin Hau. Per la polizia – che misura solo le persone raccolte nel Victoria Park - i partecipanti erano 128mila. In ogni caso, la manifestazione è stata pienamente pacifica, senza barricate, senza scontri, senza gas lacrimogeni e cariche della polizia.

Dopo gli scioperi e i sit-in dei giorni scorsi, conclusisi spesso con aspri confronti con la polizia, gli organizzatori del raduno, il Fronte Civile per i diritti umani, avevano chiesto a tutti i partecipanti di essere “pacifici e razionali”.  In origine, il Fronte aveva domandato di poter tenere una marcia da Causeway Bay a Central, ma la polizia ha dato il permesso solo per il raduno al Victoria Park.

Un responsabile del Fronte, Jimmy Sham Tsz-kit (v. foto 2), facendo notare il carattere pacifico della manifestazione, ha ribadito l’urgenza di una risposta del governo alle cinque richieste della popolazione, fra cui la cancellazione definitiva della legge sull’estradizione in Cina e l’apertura di un’inchiesta indipendente sulle violenze della polizia e sulla sua collusione con la mafia locale. Egli ha sottolineato che alcuni dimostranti sono ricorsi alla violenza perché frustrati dal silenzio del governo. Se il capo dell’esecutivo Carrie Lam continua a non rispondere alle domande della popolazione, sarà come “incitare a nuove violenti proteste”.

Nel primo pomeriggio, prima del raduno ufficiale, un migliaio di cattolici si sono raccolti al Music Pavillion del Victoria Park per un incontro di preghiera dal titolo “Speranza nel deserto”, organizzato dall’Ufficio di Giustizia e Pace di Hong Kong (foto 3). Poi si sono uniti a tutti i manifestanti.

Quella di ieri non è la prima manifestazione senza gas lacrimogeni. Il giorno prima, sabato 17, vi è stata una manifestazione a Hung Hom, cui hanno preso parte anche madri e bambini piccoli. In centro a Tamar area, una manifestazione pro-governo si è svolta senza incidenti. Solo in tarda serata vi è stato un confronto fra polizia e manifestanti a Mong Kok, ma anche questo senza violenze. Nella mattinata del 17 agosto, una manifestazione di insegnanti e studenti – almeno 22 mila persone – si è svolta pacificamente in Central, criticando il governo che non si cura di rispondere alle domande dei giovani del territorio. Molte associazioni studentesche sono determinate a fare uno sciopero ad oltranza delle lezioni se il governo non accetta le famose cinque richieste.

Ieri, il Fronte Civile per i diritti umani, ha detto di aver richiesto il permesso per un’altra manifestazione il 31 agosto. Il cambio di strategie di questi giorni e il ritorno a manifestazioni non violente toglie argomenti al governo e alla Cina che ha bollato come "terrorismo" alcuni incidenti avvenuti nei giorni scorsi all'aeroporto di Hong Kong.