Tamil Nadu, pellegrini cristiani diretti al santuario di Velankanni attaccati da radicali indù
di Nirmala Carvalho

L’aggressione è avvenuta prima che il gruppo riuscisse a portare a termine il pellegrinaggio. Dissacrata anche la statua della Madonna, “decorata” con una ghirlanda di ciabatte. La polizia ha arrestato alcuni membri dell’Hindi Munnani.


Mumbai (AsiaNews) – Un gruppo di 40 pellegrini cristiani è stato attaccato in Tamil Nadu da alcuni estremisti indù che non gradivano la loro presenza. Partiti dal Karnataka, i fedeli erano diretti al santuario mariano di Velankanni sulla costa del Tamil Nadu. Prima di giungerci, il 18 agosto sono stati aggrediti e insultati nella zona di Natrampalli, distretto di Vellore. I radicali li accusavano di proselitismo perché durante il pellegrinaggio trasportavano la statua della Madonna su un carro decorato con fiori. Anche la statua della Vergine è stata dissacrata: attorno al collo le è stata posta una ghirlanda di ciabatte.

Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), condanna “l’attacco dei 40 pellegrini mentre erano in pellegrinaggio e trasportavano la statua di Nostra Signora della salute. Essi sono stati abusati da sei membri della fazione estremista appartenete all’Hindi Munnani. Gli aggressori sostenevano che nell’area residenziale non è ammesso il trasporto di statue cristiane”.

Il giorno dopo l’attacco la polizia ha arrestato i sei aggressori. Gli agenti hanno dichiarato che essi sono accusati di molestie nei confronti dei pellegrini e di aver strappato un cartellone con le immagini di Maria e di Gesù. Murali, vice sovrintendente di polizia, riporta che l’aggressione avrebbe avuto conseguenze peggiori se gli agenti non fossero intervenuti. Il funzionario fa sapere che all’inizio i cristiani non volevano neppure sporgere denuncia. “Ci sono volute sei ore per convincerli”, dichiara.

Il presidente del Gcic protesta per “il grave abuso della libertà religiosa, l’intolleranza e il comportamento irrispettoso verso pellegrini innocenti. Essi hanno temuto per la propria vita. I dati del governo riportano che i cristiani sono meno del 3% della popolazione indiana, quindi la propaganda sulle conversioni è falsa e fabbricata”.