Gli studenti di Hong Kong manifestano davanti alle scuole
di Paul Wang

Lo slogan di tutti i gruppi: “Cinque domande importanti, non una di meno!”. Catene umane di studenti attorno alle scuole e per le strade, nel ricordo dei giovani arrestati dalla polizia. Compiuti finora 1117 arresti. In molte scuole vi è boicottaggio delle lezioni. Il canto “Do you hear the people sing”, invece dell’inno nazionale cinese.


Hong Kong (AsiaNews) – Migliaia di studenti continuano a manifestare nel territorio, anche dopo la decisione presa ieri dal capo dell’esecutivo, Carrie Lam, di ritirare in modo definitivo la legge sull’estradizione. Per molti gruppi pro-democrazia e attivisti il gesto della Lam è “troppo poco e troppo tardi” e soprattutto non risponde a tutte e cinque le domande espresse dal movimento anti-estradizione, che oltre al ritiro della legge chiede di: non caratterizzare come “rivolte” gli scontri violenti fra manifestanti e poliziotti; togliere le accuse ai dimostranti arrestati durante gli scontri e liberarli in modo incondizionato; aprire un’inchiesta piena ed indipendente sulle azioni della polizia e il terrore portato dalle triadi; attuare il suffragio universale. Per questo, lo slogan che tutti i gruppi diffondono ora è “Cinque domande importanti, non una di meno!”.

Stamane studenti ed ex studenti del King’s College di Sai Ying Pun hanno boicottato le lezioni formando una catena umana attorno alla scuola. Anche in Tuen Mun, gli studenti di quattro scuole secondarie hanno propagato una lunga catena umana sulle strade del quartiere, esprimendo sostegno agli studenti arrestati dalla polizia durante le manifestazioni. Secondo dati diffusi ieri dalla polizia, fino ad ora le forze dell’ordine hanno arrestato almeno 1117 persone. Fra questi vi sono anche bambini di 12 anni. I giovani arrestati sono moltissimi. Nelle manifestazioni che si susseguono nel territorio, il 60% dei partecipanti hanno un’età al di sotto dei 30 anni. Più precisamente: Il 57,7% hanno meno di 29 anni; più del 26% fra i 20 e i 24 anni (dati dell’Università cinese di Hong Kong).

Molti gruppi studenteschi hanno deciso di boicottare le lezioni a scuola, anche se non tutti gli studenti vi aderiscono. L’anno scolastico è iniziato il 3 settembre e fin dal primo giorno, in scuole cattoliche, protestanti e confuciane gruppi di giovani hanno dimostrato contro la legge e per la democrazia.

Fra i fatti più interessanti, vi è quanto successo al Po Leung Kuk Celine Ho Yam Tong College, una scuola secondaria di Kowloon: Il primo giorno di scuola, al canto dell’inno nazionale cinese, i giovani hanno cantato “Do You Hear the People Sing (Non senti il popolo cantare?)”, tratto dal musical dei “Miserabili”, divenuto uno dei canti più gettonati durante le manifestazioni. All’inno della scuola, tutti sono rimasti silenziosi, per gridare alla fine: “Liberate Hong Kong, rivoluzione del nostro tempo!”, lo slogan più diffuso del movimento anti-estradizione.