Radicali buddisti thai: Distruggere i quadri di Buddha in versione supereroe

Le immagini hanno suscitato grande clamore e sono diventate virali su internet. Nonostante le pubbliche scuse alle autorità religiose, gli estremisti hanno denunciato l’autrice. La giovane voleva rappresentare il Buddha che protegge il mondo come Ultraman.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Radicali buddisti thai chiedono la distruzione di quattro dipinti (foto) che raffigurano il Buddha come il supereroe giapponese Ultraman, personaggio molto popolare negli anni ‘60. Nel Paese, le opere hanno scatenato un acceso dibattito sull'uso delle immagini sacre per fini artistici. L’autrice dei quadri è una studentessa al quarto anno di università. Le autorità non hanno rivelato il suo nome per ragioni di sicurezza. Nonostante le pubbliche scuse presentate alle autorità religiose, nei confronti della giovane gli estremisti hanno presentato anche una denuncia.

La vicenda risale alla scorsa settimana, quando la ragazza ha esposto le sue creazioni in un centro commerciale della provincia nord-orientale di Nakhon Ratchasima (a tre ore di macchina da Bangkok). In poco tempo, le immagini hanno suscitato grande clamore e sono diventate virali su internet. Poco dopo, i quadri sono stati rimossi; l’artista, in lacrime, si è scusata con il capo dei monaci buddisti della provincia alla presenza del governatore. La studentessa si è giustificata affermando di aver voluto rappresentare il Buddha come un eroe, che protegge il mondo proprio come Ultraman.

In passato, questo sarebbe bastato a chiudere il caso. Ma due giorni fa, il gruppo estremista Buddhist Power of the Land ha annunciato di aver presentato alla polizia una denuncia contro l'artista e altre quattro persone coinvolte nella mostra; i membri dell’organizzazione sostengono che l’accostamento tra Buddha ed un’“action figure” è “irrispettoso”. Il gruppo vuole che i cinque siano perseguiti ai sensi di una legge contro l'insulto alla religione, che comporta pene fino a sette anni di reclusione. Charoon Wonnakasinanone, rappresentante di Buddhist Power of the Land, ha dichiarato: “I dipinti disonoravano e offendevano i buddisti, oltre a danneggiare un tesoro nazionale”. Il gruppo vuole anche che i dipinti vengano distrutti. “Dipende dal tribunale, ma vogliamo che i dipinti vengano eliminati”, aggiunge Jaroon Wannakasin, altro portavoce.

Secondo la legge thailandese, la polizia deve indagare su un reclamo e valutare se vi sono motivi validi per perseguire accuse penali; un processo che di solito richiede almeno sette giorni. Praticato da oltre il 90% dei cittadini, il buddismo di tradizione theravada è uno dei tre pilastri della società thai, accanto alla nazione e alla monarchia. Secondo analisti, la denuncia evidenzia il rafforzamento di gruppi buddisti ultraconservatori, che cercano di scavalcare le autorità religiose nel combattere ciò che percepiscono come minacce alla fede. Le più alte cariche ufficiali del buddismo thai si sono opposte al procedimento penale contro l'artista. Pongporn Pramsaneh, direttore dell'Ufficio del buddismo nazionale, ha affermato di considerare la questione chiusa dopo le scuse pubbliche.