Arunachal Pradesh: al via il processo di canonizzazione di due missionari Mep, martiri della fede (Foto)

P. Nicolas Michael Krick e p. Augustin-Etienne Bourry sono stati assassinati nel 1854 da un capo tribale Mishmi. Portavoce della chiesa del nord-est: “I tribali conservano ancora i resti dei missionari, anche se non si sono mai convertiti al cristianesimo”.


New Delhi (AsiaNews) – La Chiesa cattolica dell’Arunachal Pradesh ha dato il via ufficiale al processo di canonizzazione di p. Nicolas Michael Krick e p. Augustin-Etienne Bourry, missionari francesi del Mep (Missions étrangères de Paris, Società per le missioni estere di Parigi), uccisi in offesa alla fede cristiana il 2 agosto 1854. Il 14 settembre si è tenuta una solenne cerimonia nella chiesa di san Pietro a Tezu, durante la quale sono stati inaugurati i lavori della Commissione diocesana d’inchiesta.

Mons. George Pallipparambil, vescovo di Miao, è il promotore del processo di beatificazione dei due missionari. Egli ha iniziato a raccogliere le prove 20 anni fa: dopo aver ricevuto il parere favorevole del Consiglio regionale dei vescovi del nord-est, ha ottenuto il Nihil Obstat da parte della Congregazione delle cause dei santi. In seguito ha nominato una Commissione storica per reperire le opere dei missionari e ha fatto esaminare gli scritti dai censori teologici.

All’inizio della cerimonia di giuramento della Commissione diocesana, mons. Pallipparambil ha affermato: “Oggi è un giorno importante per la Chiesa in Arunachal Pradesh. Con la costituzione del Comitato d’inchiesta, si apre la seconda fase dei nostri sforzi per dichiarare la santità di questi due uomini santi. Preghiamo affinchè il lavoro che abbiamo intrapreso per questi due uomini santi, che hanno versato il proprio sangue nella nostra terra, porti presto i suoi frutti”.

P. Krick e p. Bourry sono stati assassinati da un uomo di nome Kaisha, capo di una tribù Mishmi nel villaggio di Somme, vicino la città di Khibito, al confine con la Cina. Essi erano diretti in Tibet, negli anni in cui la Società missionaria cui appartenevano aveva iniziato l’esplorazione dei villaggi sulla catena dell’Himalaya. I sacerdoti sono stati trucidati – rispettivamente – all’età di 35 e 28 anni nella loro capanna: il primo, sul giaciglio, mentre era malato; il secondo mentre pregava.

Ad AsiaNews p. Felix Anthony, portavoce della Chiesa del nord-est, riferisce che “nel villaggio di Somme gli abitanti conservano ancora i resti dei due francesi, anche se il villaggio non si è mai convertito al cristianesimo”. Le testimonianze dell’epoca riportano che “Kaisha [l’assassino] temeva che i missionari fossero dominatori britannici, ma non si hanno prove in tal senso. Gli unici documenti della loro opera riguardano alcune lettere che i due hanno inviato a Parigi, riportando le difficoltà del viaggio e come la guida li derubasse”.  

Alla cerimonia hanno partecipato decine di cattolici, che sperano di vedere presto innalzati all’onore degli altari i primi santi della Chiesa nel nord-est indiano. Catherine Boo, cattolica di Tezu, afferma: “Siamo davvero contenti di vedere i progressi nel processo di canonizzazione. Preghiamo affinchè questo possa rimuovere un giorno la macchia dell’omicidio causata da un uomo della nostra tribù 165 anni fa”.

Durante la messa, la Commissione diocesana ha ascoltato la testimonianza di tre fedeli; al termine della funzione, altre 18 persone hanno registrato la loro deposizione. Tutti hanno raccontato di aver avuto benefici spirituali grazie all’intercessione dei due missionari francesi. “Per noi è una grande gioia – conclude p. Anthony –. Essi nel 2010 sono proclamati Servi di Dio dal Vaticano; la dichiarazione è divenuta ufficiale nel 2011, durante una funzione celebrata nella diocesi di Miao”. (A.C.F.)