Sono 171 i morti a Dongfeng; Wen ammette "caos e pericolo" nelle miniere di carbone

Sotto accusa la trascuratezza nell'adozione delle misure prescritte. Ma fonti ufficiali ammettono che molti incidenti sono causati per una produzione superiore alle possibilità. Arrestato il proprietario della miniera Sigou nell'Henan e altre 2 persone, mentre continua la ricerca dei 42 minatori intrappolati dall'acqua.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono saliti a 171 i minatori che hanno perso la vita nella miniera di carbone Dongfeng,  ultimo anello di una catena che ha costretto Wen Jiabao a riconoscere che l'industria mineraria rimane "caotica" e pericolosa, nonostante gli sforzi per migliorarne la sicurezza. Intanto sono stati arrestati 2 funzionari e il proprietario della miniera Sigou nell'Henan, nella quale il 2 dicembre un'inondazione ha intrappolato 42 lavoratori.

Wen ha parlato ieri dell'esplosione nella miniera Dongfeng a Qitaihe nell'Heilongjiang, nella quale sono morti 171 minatori. La miniera, di proprietà statale, era ritenuta esemplare per la sicurezza e appena 2 settimane prima un'associazione di industriali cinesi aveva dichiarato il dirigente dell'impianto, Ma Jinguang, "eminente dirigente minerario". Invece la miniera era priva di equipaggiamenti fondamentali e di impianti di ventilazione e Li Yizhong, capo dell'Amministrazione per la sicurezza dei lavoratori, definisce Ma come persona trascurata e "ignorante" delle elementari regole di sicurezza. Il disastro era annunciato: proprio a Qitaihe a marzo un'esplosione aveva ucciso 18 minatori. La gestione era così approssimativa che per giorni si è ignorato l'esatto numero delle persone rimaste sotto il crollo. "Le misure di sicurezza che abbiamo indicato – ha proseguito Wen, criticando le autorità locali – non sono state davvero applicate, molte sono state messe da parte o indicatete solo a voce". Il premier si era impegnato ad ottenere maggiore sicurezza nelle miniere. Ma nel 2005 gli incidenti sono aumentati e ci sono state le 2 più gravi sciagure dal 1949.

Nella miniera Sigou da 3 giorni si pompa fuori l'acqua per raggiungere i minatori, che si ignora se siano vivi. Oltre 200 operai lavorano alle pompe e sono stati tirati fuori oltre 8 mila metri cubi d'acqua, ma l'acqua non accenna a finire.

Arrestato il proprieratio Jin Changsong e altre 2 persone, tra cui un ispettore per la sicurezza. La miniera non aveva le necessarie licenze per la sicurezza e i 3 erano fuggiti dopo il disastro.

Zhao Tiechui, capo dell'Amministrazione statale per la Supervisione della sicurezza nelle miniere di carbone, ha annunciato il 3 dicembre che saranno chiuse 4 mila piccole miniere di carbone ogni anno per i prossimi 3 anni, tra cui molte di proprietà dello Stato. In Cina ci sono 24 mila piccole miniere che producono ognuna tra 10 e 30 mila tonnellate di carbone annue, pari al 70% della produzione nazionale.

Ma spesso la causa delle disgrazie – ha detto Li – è la volontà di ottenere una produzione superiore alle capacità. "Alcune ditte – dice Li - aumentano la produzione a danno della sicurezza"; ciò avviene specie nelle miniere di proprietà statale. Anche la miniera Dongfeng – ha aggiunto – con probabilità lavorava oltre le sue capacità reali. (PB)