I 70 anni della Cina, fra kitsch e volontà di potenza
di Wang Zhicheng

Una parata militare con 15mila truppe, 160 aerei, 600 modelli di armi, molte dei quali “made in China”. Le “navi”, simbolo delle province cinesi, come dei carri di Carnevale. Il grande ritratto di Xi Jinping, realizzatore del “sogno cinese”. Una storia abbreviata del Partito, senza i suoi fallimenti. Presenti anche 10 poliziotti di Hong Kong, distintisi per la repressione del movimento anti-estradizione. La “lotta” per la riunificazione di Taiwan.


Pechino (AsiaNews) – Si è svolta stamane lungo la Changan Avenue, vicino a piazza Tiananmen, l’enorme parata per celebrare i 70 anni della Repubblica popolare cinese, in un’esibizione mai vista di potenza, ma anche di kitsch.

La parata militare ha visto la superba marcia di 15mila truppe (foto 2), con 160 aerei e quasi 600 modelli di armi a dimostrare la modernità del “made in China” nel campo degli armamenti. Non sono mancati momenti “kitsch”, come la parata delle “navi”, simboli delle province cinesi e delle zone economiche, che voleva mostrare la molteplicità etnica dell’unica Cina, ma aveva il sapore di una festa di Carnevale (foto 3).

La festa è stata soprattutto una lode al “leader eterno”, il presidente a vita Xi Jinping, che ha salutato una gigantografia del suo busto (foto 1), trasportata da un carro infiorato e ha ispezionato le truppe, che rispondevano con slogan affettuosi ai suoi saluti regali.

Unico ad essere vestito con la casacca maoista, affiancato dagli ex presidenti Jiang Zemin e Hu Jintao, dalla balconata del palazzo imperiale sovrastante la piazza Tiananmen, Xi Jinping ha tenuto un breve discorso: “Nessuna forza potrà mai scuotere la fondazione di questa grande nazione” ha detto. “Nessuna forza potrà fermare il popolo cinese e la nazione cinese dalla sua marcia in avanti”.

Xi ha elogiato l’esercito della liberazione del popolo, che “serve nel proposito di salvaguardare la sovranità, la sicurezza, gli interessi di sviluppo della nazione e la pace nel mondo” e ha esortato il Partito comunista e la nazione all’unità e alla lotta per realizzare il “sogno cinese – il grande ringiovanimento della nazione cinese”.

La parata aveva anche un messaggio politico, mostrando il Partito comunista cinese come ciò che ha garantito la trasformazione della Cina da un Paese “umiliato” dalle altre nazioni, a una superpotenza. In una sintesi storica sommaria, un grande carro infiorato ha mostrato il ritratto di Mao Zedong, il fondatore della Repubblica popolare cinese, senza alcun ricordo degli oltre 50 milioni di cinesi morti per fame o in prigione a causa delle politiche sbagliate del “Grande Timoniere”; poi vi è stato il carro di Deng Xiaoping, “l’architetto delle riforme” economiche, che ha escluso le riforme democratiche ed è stato il responsabile del massacro di Tiananmen; infine vi è stato il carro di Xi, il realizzatore del “sogno cinese”, ma anche di una società sotto controllo poliziesco.

Con una certa ironia, nel suo discorso, Xi ha detto che la Cina “deve aderire” al principio “un Paese, due sistemi, che garantisce la società liberale ad Hong Kong, che in questi mesi vive in una forte tensione per la mancanza di democrazia. Alla sfilata erano presenti anche 10 poliziotti di Hong Kong, che si sono distinti per le loro operazioni contro il movimento anti-estradizione. Fra essi vi era anche il poliziotto che ha sparato il primo proiettile letale, divenuto un eroe in Cina (foto 4).

Xi ha anche dichiarato che egli cerca uno “sviluppo pacifico” nel rapporto con Taiwan, considerata da Pechino “un’isola ribelle”, ma nello stesso tempo ha promesso che la Cina “continuerà a lottare per la riunificazione del Paese”.