Shanghai: rallenta l’economia, uffici sempre più vuoti

Fra le cause vi sono la guerra dei dazi Usa-Cina, un’offerta esagerata di spazi costruiti negli ultimi 10 anni, la fuga da zone troppe costose. A Shenzhen si offrono affitti con sconti del 50%. Il Fondo monetario internazionale rivede al ribasso la crescita cinese.


Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – In 17 maggiori città della Cina, fra cui Shanghai, gli uffici si stanno svuotando tanto che nel terzo trimestre il tasso di spazi sfitti è salito al 21,5%.

Secondo la Cbre Group, che ha compiuto lo studio, tale tasso è il peggiore dal 2008, nel pieno della crisi finanziaria globale.

Allo svuotamento degli uffici vi sono diverse cause. Anzitutto, molte ditte straniere stanno aspettando una soluzione alla guerra dei dazi fra Cina e Stati Uniti, prima di decidere di rimanere ancora sul suolo cinese. Molte di queste ditte, ad esempio, per evitare i dazi americani sui loro prodotti stanno trasferendo la produzione in altri Paesi dell’Asia del sud e del sudest, come pure ad Hong Kong.

Un’altra causa è il fatto che nello scorso decennio vi è stato un boom di costruzioni di grattacieli e spazi per ufficio, che garantisce tuttora un’offerta molto alta. Infine, diverse compagnie – avendo bisogno di risparmiare a causa della crisi attuale – trasferiscono i loro uffici in zone meno care delle città.

Un esempio: la Mitsubishi di Shanghai da Lujiazui, sulle sponde del fiume Pudong, una delle zone più care al mondo, si è trasferita nell’area di Qiantan, dove gli affitti sono il 50% in meno.

A Shenzhen, una delle città più ricche del Paese, nel quartiere di Qianhai è sorta nove anni fa una nuova area per il business. Tuttora i due terzi degli spazi per uffici sono vuoti e in attesa di essere affittati. Per spingere all’uso, il governo offre sconti negli affitti fino al 50%.

Due giorni fa il Fondo monetario internazionale (IMF) ha ritoccato le previsioni della crescita cinese ponendola a 6,1 per il 2019 e a 5,8 per il 2020, i più bassi dal 1990.