Sinodo Amazzonia: presentata la bozza del documento finale

Card. Schönborn: “Il tema ministeriale è importante, fa parte dei nuovi cammini per la Chiesa in Amazzonia. Il ruolo delle donne nelle nostre comunità, insieme a quello dei ministri istituiti e dei ministri ordinati, è certamente un tema di cui si discute al Sinodo: vediamo quali saranno alla fine le proposte che verranno sottoposte al Santo Padre”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La bozza del documento finale del Sinodo speciale dei vescovi per la Regione Panamazzonica è stata presentata stamattina in aula dal relatore generale, cardinale Claudio Hummes, presente anche papa Francesco.

“Il card. Hummes – ha precisato nell’odierno briefing sui lavori sinodali Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede - ha illustrato il progetto del documento finale, di cui è iniziata l’elaborazione, ma il processo di ascolto non è terminato”. In effetti, il testo presentato passerà ora ai Circoli minori per l’elaborazione dei “modi collettivi”, le proposte di emendamenti. Esse verranno inserite nel Documento finale dal Relatore generale e dai Segretari speciali, con l’aiuto degli esperti. Tale testo verrà rivisto dalla Commissione per la redazione per poi essere letto in aula venerdì pomeriggio, nel corso della 15ma Congregazione generale. Sabato pomeriggio, infine, la 16ma Congregazione generale voterà il Documento finale.

Nel corso del briefing, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha sottolineato l’importanza e il valore del diaconato permanente, “molto importante e significativo per la vita della Chiesa”. “Il diaconato permanente – ha aggiunto - è una delle possibilità che il Vaticano II ha aperto, ma da sempre era già nella vita della Chiesa”. Entrando nella prospettiva del Sinodo, il cardinale ha sostenuto che “Il tema ministeriale è importante, fa parte dei nuovi cammini per la Chiesa in Amazzonia. Il ruolo delle donne nelle nostre comunità, insieme a quello dei ministri istituiti e dei ministri ordinati, è certamente un tema di cui si discute al Sinodo: vediamo quali saranno alla fine le proposte che verranno sottoposte al Santo Padre”.

In proposito, Vatican News ha diffuso una intervista con fra Joao Mariano Coelho Sampajo, esperto di pastorale vocazionale della Rete ecclesiale Panamazzonica. “Da sempre – ha detto fra l’altro - il mio lavoro è nella pastorale vocazionale. La mia esperienza mi dice che gli indigeni sono entusiasti del Vangelo. Ma spesso queste persone non hanno compreso il nostro messaggio vocazionale. Nel Sinodo, mai si è messo in discussione il celibato sacerdotale, mai. Si è messa in evidenza, invece, l’esigenza di trovare altre forme di ministerialità: il ministero dell’Eucaristia o della Parola, per esempio”.

Questo, ha aggiunto aiuterebbe “certamente” la Chiesa, “ma non deve essere vista come una soluzione presa per far fronte all’emergenza della carenza dei sacerdoti. Riguarda l’ontologia stessa della Chiesa. Perché non possono esistere altre forme di servizio, accanto a quella sacerdotale, alle quali possano accedere anche altre persone, magari sposate? La questione è aperta e riguarda il senso d’appartenenza alla Chiesa”. 

Tornando al cardinale Schönborn, egli ha toccato anche il “problema della distribuzione del clero”. “Dalla sola Colombia – ha detto tra l’altro – 1.200 preti prestano il loro servizio negli Stati Uniti, in Canada e in Spagna. Almeno una parte di essi potrebbero essere disposti ad andare in Amazzonia”. Di qui la necessità di “una autocritica da parte della Chiesa universale, nei confronti di quelle regioni che, come l’Amazzonia, si trovano a fronteggiare delle difficoltà pastorali”.