Netanyahu rinuncia a formare il governo. Mandato esplorativo affidato a Gantz

Il presidente Rivlin ha registrato il fallimento del leader del Likud e ha incaricato il rivale della coalizione centrista Blu Bianco. Gantz vuole formare un “governo di unità di impronta “liberale”. Ma ad oggi non ha una maggioranza in Parlamento. Il Paese destinato alla terza elezione da aprile. 


Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il premier israeliano uscente Benjamin Netanyahu ha rinunciato a formare un nuovo governo, rimettendo l’incarico nelle mani del presidente Reuven Rivlin che, a distanza di qualche ora, ha affidato il mandato esplorativo a Benny Gantz. Adesso il rivale centrista, leader della coalizione Blu Bianco, ha 72 ore di tempo per accettare l’incarico e 28 giorni per cercare una maggioranza in Parlamento, archiviando forse in maniera definitiva la leadership del rivale della destra. 

Netanyahu, a capo del Likud, ha ammesso di non riuscire a formare un esecutivo. “Nelle scorse settimane - ha sottolineato ieri, giorno del 70mo compleanno - ho profuso ogni sforzo per portare Benny Gantz al tavolo dei negoziati, ogni sforzo per dar vita a un governo di unità nazionale ad ampio respiro, qualsiasi tentativo per scongiurare un’altra elezione”.

Le elezioni del 17 settembre scorso hanno confermato la situazione di stallo, che di fatto impedisce a uno dei due più importanti schieramenti a dar vita a una maggioranza che possa contare su almeno 61 seggi (su un totale di 120) alla Knesset, il Parlamento israeliano. Pur di sopravvivere a livello politico e scampare ai processi, Netanyahu aveva offerto a Gantz un governo di unità e un’alternanza alla guida del governo; proposta rispedita al mittente dal leader centrista. 

Ora tocca a Gantz, il quale non può contare - ad oggi - su una solida maggioranza elettorale. Analisti ed esperti ritengono che anche i suoi sforzi cadranno nel vuoto e il Paese andrà per la terza volta (mai successo prima) al voto da aprile. In una nota la coalizione Blu Bianco si dice “determinata a formare un governo di unità di impronta liberale”.