Pime in Bengala: da 50 anni la scuola di St. Joseph ‘segno’ dell’amore per i poveri (Foto)
di Prasanth Kumar Gunja*

L’istituto cattolico si trova nel distretto di Alipurduar e rientra nella diocesi di Jalpaiguri. È stato fondato dai missionari lombardi, i primi a rendersi conto che era necessario cambiare la società partendo dall’istruzione. In seguito è stato ceduto alla Chiesa locale, che porta avanti il carisma del Pime al servizio di emarginati e tribali.


Alipurduar (AsiaNews) – Una scuola simbolo dell’amore dei missionari del Pime (Pontificio istituto missioni estere) verso i poveri e che offre loro la possibilità di migliorare la propria vita tramite l’istruzione. È la St. Joseph’s High School di Alipurduar, nel distretto di Jalpaiguri, in West Bengal. Il 2 ottobre scorso oltre 2mila persone, tra ex alunni, missionari e insegnanti, hanno festeggiato i 50 anni dalla fondazione.

La messa di anniversario è stata concelebrata da mons. Vincent Aind, vescovo di Bagdogra, mons. Clement Tirkey, vescovo di Jalpaiguri, e p. Prakash Nallamalli, del Pime. Gli alunni hanno ringraziato i missionari italiani, che arrivando nella zona hanno intuito subito la necessità di sviluppare il territorio, partendo dall’istruzione dei ragazzi per innescare il cambiamento sociale.

La celebrazione è stata l’occasione per ricordare l’origine della presenza del Pime. L’istituto è arrivato in quest’area nel 1855, fondando la storica missione del Bengala che si estendeva tra Krishnagar (West Bengal) e Dinajpur (Bangladesh), e più a nord tra Jalpaiguri (West Bengal) e Shillong (Meghalaya). In seguito, con la partizione dell’impero britannico nel 1947, alcuni missionari decisero di rimanere nell’area di Dinajpur, mentre in India si è optato per rafforzare l’opera pastorale in Andhra Pradesh. Nel 2018 l’istituto ha deciso di rifondare la vecchia missione con una parrocchia nella diocesi di Bagdogra.

La scuola cattolica di St. Joseph, riservata a studenti maschi, è nata nel piccolo villaggio di Damanpur, alle pendici dell’Himalaya. Nel 1927 Damanpur è stata dichiarata parrocchia, e due anni più tardi sono arrivati i primi missionari lombardi, in particolare p. Ambrogio Galbiati, futuro vescovo di Jalpaiguri. Nel 1932 egli ha avviato la residenza per i sacerdoti e dato vita alla prima classe di ragazzi. Nel 1936 ha aperto la scuola, con 120 iscritti, con la denominazione di “English medium school”. Nel 1949, dopo l’indipendenza, sono state aggiunte la nona e 10ma classe, cambiato il nome in High School, e convertita in una “Hindi medium school”.

Alla fine degli anni ’60, sotto la guida di un altro missionario, p. Eduardo Tagliabue, è stata completata la costruzione dell’edificio di quattro piani, così come si presenta oggi. In quegli anni era la prima scuola di tutta la regione e ha vissuto un picco di iscrizioni. Mons. Vincent Aind, che qui ha studiato, ricorda ad AsiaNews: “Eravamo almeno 1.200 studenti, di cui 400 ospitati nel vicino ostello. Erano giovani poveri, in maggioranza tribali e indù che abitavano nei villaggi vicini. Tutti i giorni andavamo a messa e ogni ragazzo nutriva profondo rispetto verso la religione cristiana e verso i preti. I missionari non c’erano mai in casa, erano sempre in giro a visitare le case e i poveri. Riposavano poco e lavoravano tanto”.

La scuola in seguito è stata affidata alla diocesi di Jalpaiguri, secondo il carisma del Pime che vuole sviluppare le comunità, per poi consegnarle alla Chiesa locale. Oggi il numero di studenti è di circa 700. Mons. Aind ricorda che “i missionari hanno voluto questa scuola non solo per i cristiani, ma per tutte le religioni. Insegnavano a tutti l’etica e la moralità. Lo scopo era cambiare la società e migliorare la vita dei ragazzi”. Al termine della celebrazione, egli ha esortato tutti i presenti a tenere bene a mente quei valori. “Assorbiteli – ha detto – affinchè possiamo creare un futuro e una società migliore”.

*Sacerdote del Pime incaricato di fondare la nuova missione nel Bengala