Lo Sri Lanka blindato va alle urne. Attaccato un convoglio di elettori musulmani
di Melani Manel Perera

Nella carovana di 100 pullman – diretta a Mannar – non si registrano vittime. Oggi si tengono le elezioni presidenziali. Alle due del pomeriggio (ora locale), l’affluenza media era di oltre il 60%. I risultati ufficiali sono attesi per lunedì 18 novembre.


Colombo (AsiaNews) – È un Paese blindato quello che da questa mattina si sta recando alle urne. Oggi si svolgono le elezioni presidenziali in Sri Lanka. Alla carica di settimo capo di Stato concorrono 35 candidati, il numero più alto della storia recente dell’isola. Nel ricordo delle violenze islamiche dello scorso 21 aprile, il governo ha dislocato 85mila poliziotti a sorvegliare il territorio e i 12.845 collegi elettorali.

Intanto è di pochi minuti fa la notizia che alcune persone armate hanno attaccato un convoglio di 100 pullman che trasportavano gli elettori musulmani ai seggi. L’attacco è avvenuto nel distretto di Anuradhapura sulla strada che collega Puttalam, sulla costa occidentale a circa 140 km a nord di Colombo, e Mannar, nel nord-ovest. Non si registrano vittime, ma alcuni mezzi sono rimasti danneggiati.

In totale, gli elettori chiamati alle urne sono 15.992.096. Le operazioni di voto sono cominciate questa mattina alle 7 e termineranno alle 17. Alle due di pomeriggio (ora locale) l’affluenza media era di oltre il 60%. Le percentuali più elevate si registrano a Matale (70%), Kandy (70%), Galle (67%), Hambantota (70%), Nuwara Eliya (65%), Matara (65%), Puttalam (65%), Killinochchi (61%), Badulla (70%). Nella capitale Colombo, si è recato ai seggi il 60% degli abitanti.

Mahinda Deshapriya, presidente della Commissione elettorale, fa sapere che “il conteggio dei voti inizierà mezz’ora dopo la chiusura dei seggi. Le prime proiezioni sono attese per le 22 di stasera, ma a causa della lunghezza della scheda elettorale, le operazioni potrebbero protrarsi ben oltre la mezzanotte. Speriamo che entro le 8 di lunedì 18 novembre saremo in grado di fornire i risultati ufficiali”.

Nonostante il lungo elenco di nomi, i due candidati più papabili sono quelli di Sajith Premadasa, 52 anni, e Gotabaya Rajapaksa, 70. Il primo è il figlio di Ranasinghe Premadasa, ex presidente assassinato dai ribelli delle Tigri Tamil. È l’attuale ministro per le abitazioni e le costruzioni, e ha fatto campagna elettorale promuovendo temi sociali come la lotta alla povertà e il miglioramento delle condizioni abitative. Il secondo è il fratello dell’ex dittatore Mahinda, erede della potente famiglia Rajapaksa. Considerato “l’uomo forte” dello Sri Lanka per aver sconfitto i ribelli tamil quando era segretario delle Difesa, è osteggiato dai sopreavvissuti che lo accusano di crimini di guerra. Il tema della sicurezza è stato al centro della sua campagna, durante la quale ha promesso di riportare la pace nel Paese, distrutta dopo gli attentati di Pasqua.

Da parte sua, il presidente uscente Maithripala Sirisena ha scelto di non ricandidarsi e ieri ha ribadito la sua “posizioni imparziale, segno di una democrazia”. Sebbene egli non abbia mai motivato la sua scelta, gli esperti ritengono che sia dovuta alla pessima gestione del post attentati e per la crisi politica da lui innescata a fine 2018.