Elezioni distrettuali a Hong Kong: i democratici vincono il 90 per cento dei seggi
di Paul Wang

Partecipazione al 71,2%: nel 2015 era stata del 47%. I democratici hanno vinto quasi 400 dei 452 seggi disponibili. Giovani candidati, legati al movimento anti-estradizione, in lizza per la prima volta, hanno sgominato stagionati candidati pro-Pechino. Junius Ho sconfitto. Carrie Lam promette che il governo ascolterà la voce della gente. Una riconquistata unità fra i partiti pro-democrazia e i giovani. Marcia degli eletti verso il PolyU, dove continua l’assedio della polizia.


Hong Kong (AsiaNews) – I candidati democratici, all’opposizione rispetto al governo, hanno vinto il 90% dei seggi nelle elezioni dei Consigli di distretto svoltisi ieri. Con il conteggio non ancora concluso ufficialmente, i democratici hanno vinto 390 dei 452 seggi disponibili; 17 dei 18 Consigli sono in mano loro. I gruppi pro-Pechino hanno preso solo 58 seggi, perdendone più di 240 rispetto alle elezioni del 2015.

Impressionante è stata anche la partecipazione: su 4,1 milioni di iscritti al voto, 2,94 milioni sono andati alle urne: il 71,2 % (nel 2015 erano il 47%). Di per sé, i consigli di distretto non hanno una grande importanza: essi gestiscono le problematiche di quartiere (percorsi dei bus, immondizia, …). In ogni caso, la vittoria dei democratici permetterà loro di guadagnare più spazio anche nel Comitato elettorale che vota per il capo dell’esecutivo, acquisendo 117 seggi (su 1200).

Il valore più importante di queste elezioni è che esse sono un “referendum” contro la politica del governo in questi sei mesi di manifestazioni anti-estradizione e pro-democrazia e di critiche alla violenza della polizia.

La maggior parte dei candidati democratici che hanno vinto le elezioni sono vicini al movimento anti-estradizione e pur non condividendo l’estremismo vandalistico dei radicali, sostiene le “cinque domande” che caratterizzano il movimento, fra cui il varo di un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia e un chiaro percorso verso il suffragio universale. Jimmy Sham, l’attivista a capo del Fronte civile per i diritti umani - un gruppo che ha organizzato le marce più numerose in questi mesi – ha vinto pur essendo in lizza per la prima volta. Jimmy Sham era stato anche attaccato da gruppi anti-democratici lasciandolo esangue sul terreno. Anche Andrew Chiu Ka-yin, che era stato ferito all’orecchio dai morsi di un individuo pro-Cina, ha vinto.

Il governo e i partiti pro-Pechino avevano sperato che le elezioni facessero emergere una “maggioranza silenziosa” nemica delle manifestazioni e delle richieste del movimento. Invece, in molti distretti, giovani dimostranti in corsa per la prima volta nelle elezioni hanno sconfitto stagionati membri dell’establishment. Uno delle sconfitte più cocenti è quella di Junius Ho, parlamentare pro-Pechino, accusato di aver sostenuto il pestaggio di giovani dimostranti ad opera di gruppi mafiosi a Yuen Long lo scorso luglio.

All’attivista Joshua Wong era stato vietato di concorrere come candidato, accusandolo di sostenere l’indipendenza di Hong Kong (fatto che lui ha negato). Il candidato pro-democrazia che lo ha sostituito, ha vinto a piene mani.

Il capo dell’esecutivo Carrie Lam (foto 4) ha riconosciuto che I risultati del voto mostrano il disappunto degli elettori verso le attuali condizioni sociali e problemi radicati da tempo. Ella ha promesso che il governo ascolterà il messaggio della gente.

Guardando ai risultati di questo “referendum” contro la sua politica, molta gente le consiglia di dare le dimissioni.

Queste elezioni mostrano una riconquistata unità fra i partiti pro-democrazia e i giovani, incrinatasi nelle scorse elezioni legislative, quando i giovani accusavano i partiti di essere “inefficaci”. Un segno di questa unità è la decisione di alcuni dei vincitori di marciare oggi pomeriggio verso il Politecnico dove vi sono ancora decine di giovani assediati dalla polizia. Il presidente del partito democratico Wu Chi-wai (foto 3), ha detto che far terminare l’assedio del PolyU da parte della polizia è il primo dei loro compiti.