Tiền Giang, polizia e teppisti ostacolano la carità dei cattolici verso i reduci del Sud

A denunciare l’accaduto è p. Lê Ngọc Thanh, parroco della chiesa di Sáu Bọng a Cần Thơ. “Si sono disposti a gruppi di tre-quattro persone ogni metro dalla chiesa. Non permettevano ai veterani di sedersi”. I padri redentoristi hanno avviato un programma di assistenza per veterani disabili nel 2013.


Hanoi (AsiaNews) – Nella provincia meridionale di Tiền Giang, poliziotti e teppisti hanno impedito lo svolgimento di un’iniziativa benefica, organizzata dalla Chiesa cattolica in favore di reduci sud-vietnamiti sopravvissuti al conflitto del ’55-‘75. Si tratta di combattenti dell’ex Repubblica del Vietnam, filoamericana e sconfitta dall'esercito comunista che nel 1975 ha riunificato il Paese. A denunciare l’accaduto è p. Lê Ngọc Thanh, pastore della parrocchia redentorista di Sáu Bọng, nella città di Cần Thơ. Il sacerdote, che dirige un programma assistenziale per veterani, ieri ha raccontato al servizio vietnamita di Rfa che agenti di polizia in borghese si sono mobilitati insieme a criminali per impedire agli ex combattenti di ricevere doni.

L’incidente è avvenuto l’altro ieri, durante un evento organizzato da alcuni volontari in collaborazione con p. Giuse Hồ Đắc Tâm, parroco della chiesa redentorista di Cần Giờ (sempre nella provincia di Tiền Giang). “Abbiamo distribuito donazioni agli ex soldati invalidi di 13 province”, dichiara p. Thanh. “Alcune settimane fa, abbiamo tenuto incontri come questo a Kiên Giang, Bạc Liêu e Cà Mau, e tutto è andato bene. Ma l’altro ieri la situazione era tesa. I veterani si erano riuniti a Cai Lậy ed attendevano di ricevere i loro doni [per il Capodanno vietnamita, noto come Tết]. I primi 10 vi sono riusciti senza alcun problema, ma dopo la polizia ha interferito e interrotto il programma”.

Gli organizzatori e i volontari cattolici hanno spostato l'evento nella città di Mỹ Tho, ma anche qui le autorità sono intervenute per bloccare l’iniziativa, afferma p. Thanh. “Erano poliziotti in uniforme, agenti della stradale, addetti alla sicurezza che indossavano maschere e delinquenti. Si sono disposti a gruppi di tre-quattro persone ogni metro della chiesa. Non permettevano ai veterani di sedersi”.

Un reduce che ha partecipato al programma dichiara: “La gente in chiesa mi aveva detto di venire lì alle 9.30, ma quando siamo arrivati non ci hanno lasciati entrare. Abbiamo camminato fino a quando abbiamo incontrato alcune persone della chiesa fuori. Ci hanno detto di aspettare per i nostri regali e li abbiamo ricevuti. Ero molto felice di sapere che ci avrebbero alcuni doni, ma ho paura. Temo le autorità, perché ero associato con il governo del Vietnam del Sud”.

Le donazioni ai veterani disabili dell'esercito del Vietnam del Sud sono un’iniziativa avviata dai padri redentoristi di Ho Chi Minh City (già Saigon) nel 2013. Questa si è tenuta ogni anno fino a maggio, quando p. Lê Ngọc Thanh, responsabile del programma, è stato trasferito. Il 19 settembre scorso, la chiesa di Cần Thơ ha annunciato che avrebbe ripreso il programma. Nel 1975, dopo la caduta di Saigon per mano del Nord comunista, oltre 250mila soldati del Sud furono rinchiusi in campi di “rieducazione”; qui hanno subito torture e sofferto di malnutrizione.

Il governo comunista di Hanoi ha ormai dimenticato, se non abbandonato, circa 20mila soldati che in battaglia hanno riportato gravi ferite. Oggi essi riescono a guadagnarsi da vivere solo attraverso l’elemosina. La maggior parte dei veterani è buddista o segue il culto degli antenati, ma alcuni di loro sono diventati cattolici grazie alla testimonianza di carità offerta dai padri redentoristi.