Mehlis: Siria collabori o inchiesta Hariri durerà anni

Il magistrato a capo dell'inchiesta Onu sull'assassinio dell'ex premier libanese accusa la Siria di collaborare con lentezza alle indagini. Damasco nega; la stampa siriana definisce il secondo rapporto Mehlis "pieno di errori e di interessi a distruggere la Siria".


New York (AsiaNews/Agenzie) - Detlev Mehlis, il magistrato che guida l'inchiesta della Nazioni Unite sull'assassinio dell'ex premier libanese, Rafik Hariri, ha detto che l'inchiesta potrebbe durare ancora "uno o due anni", se la Siria non accelera la collaborazione con gli inquirenti. Il secondo rapporto delle Nazioni Unite, discusso ieri al Consiglio di sicurezza Onu, denuncia che l'inchiesta in Siria sull'assassinio di Hariri ''è stata segnata da esitazioni e procrastinazioni". Mehlis ha spiegato che la cooperazione di Damasco è aumentata negli ultimi tempi, ma ha aggiunto di non essere certo che continuerà in futuro.

Secondo il magistrato tedesco, la Siria ha consentito solo "dopo molte esitazioni e proroghe" che la squadra di inquirenti dell'Onu interrogasse 5 alti funzionari la scorsa settimana a Vienna. "Con questo ritmo l'indagine potrebbe durare un altro anno", ha commentato. Mehlis ha poi annunciato che la Commissione da lui guidata ha trovato nuove prove di responsabilità siriane nell'attentato in cui ha perso la vita Hariri lo scorso 14 febbraio. Fra le scoperte della Commissione si parla di ''informazioni più specifiche sul modo in cui l'apparato di sicurezza siriano controllava e manipolava la situazione della sicurezza in Libano''. Il sospetto è che Damasco avesse lanciato una strategia della tensione nel paese dei cedri: far seguire atti di ''disordine pubblico'' a ogni nuova accusa rivolta contro la Siria.

Fayssal Mekdad, l'ambasciatore siriano all'Onu, ha respinto le accuse sostenendo che il suo paese ha fatto di tutto per cooperare con le indagini. Più aggressiva la stampa locale siriana, che definisce il rapporto Onu "pieno di errori e di interessi internazionali, che mirano alla distruzione della Siria". I media siriani colgono inoltre l'occasione per rilanciare una campagna contro il giudice tedesco considerato "un commerciante di parole e di calunnie, che ha riempito il suo rapporto di testimonianze false e di dichiarazioni prefabbricate". Nel suo primo rapporto, Mehlis aveva puntato il dito contro alti funzionari siriani, sospettati per la strage di San Valentino.

Intanto il Consiglio di sicurezza sta considerando un progetto di risoluzione – proposto da Francia, Usa e Gran Bretagna - che proroga di 6 mesi il mandato della Commissione di inchiesta internazionale e lo amplia fino ad includervi gli altri omicidi e atti terroristici commessi negli ultimi 15 mesi in Libano, compreso quello di  Gebran Tueni. La bozza, distribuita ieri in serata, proroga fino al 15 giugno 2006 il mandato della Commissione Mehlis, che scade domani.