La marcia di 800mila per i sei mesi del movimento anti-estradizione
di Paul Wang

La marcia era la prima dopo settimane di divieti da parte della polizia. Vi sono stati alcuni incidenti, ma in complesso è stata pacifica. Il card. Zen e alcuni sacerdoti e cattolici fra i partecipanti. Quasi 6mila arresti; fra essi molti minori di 18 anni.


Hong Kong (AsiaNews) – Centinaia di migliaia di persone hanno preso parte ieri alla marcia contro il governo da Victoria Park a Chater Road in Central. L’enorme raduno voleva celebrare i sei mesi dalle prime manifestazioni contro la legge sull’estradizione. Il 9 giugno scorso vi è stata una manifestazione che ha radunato oltre un milione di persone. La marcia era la prima permessa dopo settimane di una serie di divieti da parte della polizia. Essa si è svolta in modo pacifico anche se in serata vi sono state alcune schermaglie fra radicali e polizia, con il lancio di alcune bombe molotov contro la sede della Corte suprema e vandalismi contro alcuni negozi pro-Cina.

La marcia era organizzata dal Fronte civico per i diritti umani, che stima la partecipazione a 800mila. Secondo la polizia i partecipanti sono stati solo 183mila. Fra i partecipanti vi erano anche diversi sacerdoti e lo stesso card. Joseph Zen, vescovo emerito della città.

Jimmy Sham, fra i leader del Fronte, ha fatto notare che sebbene i partecipanti siano stati meno che in passato, essi sono la prova che la popolazione di Hong Kong non si è assopita. Lungo il percorso della marcia vi erano gli slogan divenuti tipici in queste manifestazioni: “Cinque domande, non una di meno” e “Dissolvere le forze di polizia ora!”. Fra le cinque domande vi sono la richiesta di un’inchiesta indipendente sulla violenza eccessiva della polizia e sul suffragio universale. Su queste richieste il governo appare immobile – in parte perché sostenuto da Pechino – anche con la vittoria dei democratici alle elezioni distrettuali e con la decisione degli Stati Uniti di varare una legge sui diritti umani ad Hong Kong che garantisce uno statuto speciale al commercio con territorio solo se ad Hong Kong viene conservato il suo stile di vita, garantito dal principio “Un Paese, due sistemi”.

In questi mesi il governo ha fatto arrestare almeno 6mila persone accusate di rivolta, di vandalismo, di resistenza alle forze dell’ordine. Molti di loro sono minori di 18 anni.