Il Natale dei cattolici in Russia, pieno di memoria e gratitudine
di Vladimir Rozanskij

In questo mese si sono celebrati i 10 anni della restaurazione dei rapporti diplomatici fra Mosca e la Santa Sede.  Il 1° dicembre 1989 Mikhail Gorbačëv incontrò per la prima volta Giovanni Paolo II dando il via alla rinascita della Chiesa cattolica. A San Pietroburgo, mons. Kondrusiewicz ricorda il primo martire cattolico del tempo sovietico, mons. Konstantin Budkiewicz, giustiziato nei sotterranei della Lubjanka. I rapporti migliorati dopo l'incontro fra Francesco e Kirill all'Avana.


Mosca (AsiaNews) - La piccola comunità dei cattolici russi si prepara a celebrare le feste natalizie in spirito di gratitudine per le condizioni di fraternità e libera espressione della propria fede di cui gode in Russia ormai da molti anni. Lo scorso 9 dicembre sono stati festeggiati i 10 anni dalla piena restaurazione dei rapporti diplomatici e la Santa Sede, con una conferenza stampa a Mosca a cui hanno preso parte il nunzio in Russia, mons. Celestino Migliore, e il segretario della Conferenza Episcopale cattolica russa, mons. Igor Kovalevskij (foto 1).

La decisione di ristabilire pienamente i rapporti fu presa subito dopo l’incontro tra l’allora presidente russo Dmitrij Medvedev e il papa Benedetto XVI in Vaticano, il 5 dicembre 2009. Tale evento ricorda anche il primo storico incontro del 1° dicembre 1989, quando il primo presidente dell’Unione Sovietica ormai in via di uscita dal comunismo, Mikhail Gorbačëv, venne a Roma a incontrare Giovanni Paolo II, dando origine alla rinascita della Chiesa cattolica in Russia e in tutti i Paesi ex-sovietici. Dopo quell’incontro arrivarono in Russia i primi missionari, e l’anno successivo ebbe inizio, dopo un secolo, la missione del primo nunzio, mons. Francesco Colasuonno, poi cardinale.

Nel 1991 furono nominati i primi amministratori apostolici della Russia e del Kazakistan, a cominciare dall’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, che dalla Bielorussia s’insediò a Mosca e San Pietroburgo. Proprio il 15 dicembre scorso, lo stesso Kondrusiewicz, oggi arcivescovo di Minsk, ha celebrato un altro anniversario, i 110 anni dalla consacrazione della chiesa della Madonna di Lourdes a San Pietroburgo, dove ha presieduto una solenne celebrazione (foto 2). L’arcivescovo aveva trascorso nella Leningrado dei tempi sovietici gli anni degli studi universitari, quando la chiesa era l’unico luogo di preghiera aperto per i cattolici, pur sotto lo stretto controllo del Kgb.

A Mosca, nei primi anni ’90 le uniche strutture funzionanti erano le due chiese “francesi”, quella di Lourdes e quella di San Luigi. Esse svolsero il ruolo di centri generatori della nuova missione nella Russia post-ateista. Come ha ricordato mons. Kondrusiewicz, “in queste chiese noi ricordiamo i nostri padri nella fede, che ci hanno trasmesso le energie spirituali per resistere alle persecuzioni e rinascere a nuova vita”. Pochi giorni prima, il 9 dicembre, lo stesso Kondrusiewicz aveva benedetto una lapide in memoria del prelato Konstantin Budkiewicz, vicario generale della diocesi di Minsk-Mogilev (foto 3), che nel 1923 fu il primo martire cattolico delle persecuzioni del regime. Dopo un processo sommario, egli fu giustiziato nei sotterranei della Lubjanka, il palazzo moscovita del Kgb.

È quindi un Natale di memoria e di anniversari, per una comunità oggi organizzata in quattro diocesi: quella della Madre di Dio a Mosca, retta da 12 anni dall’italiano Paolo Pezzi; quella della Trasfigurazione a Novosibirsk, dal 1991 in mano al vescovo russo-tedesco Iosif Werth; quella di s. Clemente a Saratov con il vescovo tedesco Klemens Pickel, in carica dal 2001; quella di s. Giuseppe a Irkutsk, in cui nel 2003 fu nominato l’attuale vescovo polacco Kirill Klimovicz, dopo che il suo predecessore, Erzy Mazur, era stato privato del visto l’anno precedente, in seguito a forti tensioni con la Chiesa Ortodossa.

Oggi le relazioni con gli ortodossi sono molto serene e piene di collaborazione, soprattutto dopo l’incontro del febbraio 2016 a l’Avana tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill. I sacerdoti locali sono ormai attivi in buona parte delle circa 300 parrocchie cattoliche delle quattro diocesi, e qualcuno di loro potrebbe presto essere elevato alla dignità episcopale. Il seminario di San Pietroburgo, aperto nel 1995, vide le prime ordinazioni 20 anni fa, nel 1999. Anche questa è un’altra data da ricordare in questo Natale, che per i russi è ancora il “Christmas” occidentale, in attesa della festa ortodossa del 7 gennaio. Ma ormai, moltissimi russi considerano il 25 dicembre già l’inizio delle feste natalizie per tutti.