L’esplosione ha devastato il seminario islamico, situato nell’area di Satellite Town. Le autorità pakistane condannano l’ennesimo episodio di violenza nella provincia del Balochistan. Ministro dell’interno promette: “I terroristi sconfitti non avranno mai successo”.
Islamabad (AsiaNew/Agenzie) – È di almeno 15 vittime e 19 feriti il bilancio di un attentato avvenuto ieri in una moschea di Quetta, nella provincia pakistana del Balochistan. Tra i morti vi è anche l’imam del luogo di culto islamico e Aman Ullah, vice sovrintendente di polizia locale (v. foto 2). L’attacco bomba, rivendicatollo Stato islamico (Is), è stato condannato dalle autorità provinciali. Zia Langove, ministro dell’Interno del Balochistan, ha dichiarato: “I terroristi sono preoccupati sono preoccupati per lo sviluppo del Pakistan. Nemici interni ed esteri tentano, senza successo, di creare panico e disordini nel Paese”.
L’esplosione ha devastato il seminario islamico, situato a Ghousabad nell’area di Satellite Town, mentre era in corso la preghiera della sera. Gli inquirenti riportano che non conosce la natura della bomba che ha mandato in frantumi le vetrate e parte del soffitto.
Le indagini sono in corso, mentre gli ospedali di Quetta continuano a ricoverare i feriti. Langove promette che “i terroristi sconfitti non avranno mai successo”. Egli esprime solidarietà alle vittime e affermato che non verrà tollerata nessuna negligenza nel trattamento medico dei feriti.
Il Balochistan è una provincia “calda” al confine con l’Afghanistan. Il territorio è segnato da conflitti etnici e settari, oltre che dall’infiltrazione di terroristi e militanti dalla frontiera vicina. Negli ultimi anni la città di Quetta è stata colpita da numerosi episodi di matrice islamica, in particolare contro la minoranza sciita. I più gravi, nel 2013, hanno provocato circa 100 morti; il più recente, ad aprile 2019 contro un mercato della comunità Hazara, oltre 20 vittime. Un rapporto pubblicato nel 2018 dalla National Commission for Human Rights, parla di 509 persone uccise e 627 ferite tra gennaio 2012 e dicembre 2017.