Cina, crollano le nascite: il picco più basso da 70 anni

Nel 2019 i nuovi nati sono stati 14,65 milioni: 580mila in meno rispetto al 2018. La popolazione totale rimane stabile a 1,4 miliardi; aumenta il numero degli anziani. Il numero ridotto di nascite è il prodotto della “politica del figlio unico” rimasta in vigore per quasi 40 anni. Le gravidanze sono sfavorite da vari fattori, tra cui competizione lavorativa e alto costo di affitti e istruzione.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – In Cina il tasso di natalità è il più basso da 70 anni, cioè dalla fondazione della Repubblica popolare cinese. Lo rivela l’ultima indagine dell’Ufficio nazionale di statica diffusa oggi. Secondo gli esperti, nel 2019 i nuovi nati sono stati 14,65 milioni, ossia 580mila in meno rispetto all’anno precedente.

Il numero di nascite si è ridotto a 10,48 ogni 1.000 persone. Il dato negativo si aggiunge a quello sul declino della popolazione in età lavorativa (tra i 16 e i 59 anni), che si è contratta di 890mila unità. Per quanto riguarda invece il tasso di anzianità, il numero di coloro che superano i 65 anni cresciuto dall’11,9% del 2018 al 12,3% del 2019. La popolazione totale rimane invece piuttosto stabile, a 1,4 miliardi di abitanti (nel 2018 era di 1,39 miliardi).

Secondo i ricercatori, per un Paese la riduzione del numero di bambini che ogni anno vengono al mondo pone diverse sfide sociali di lungo e medio periodo, soprattutto in termini di assistenza alla popolazione anziana, previdenza e carico fiscale per i pochi giovani. Su questi ultimi grava la responsabilità della sussistenza della famiglia.

Da diversi anni il tasso di natalità in Cina continua a diminuire: è il frutto della “politica del figlio unico” introdotta nel 1979 dalle autorità di Pechino con l’obiettivo di contenere il boom demografico. Applicata con severità soprattutto nelle campagne, dove numerosi sono stati i casi di interruzione forzata di gravidanza, la politica ha portato ad un consistente squilibrio demografico a favore dei maschi attraverso gli aborti selettivi delle bambine. La legge è stata “alleggerita” nel 2013, consentendo di avere due figli alle coppie in cui almeno uno dei due coniugi fosse “figlio unico per legge”, e abolita del tutto nel 2016.

Nonostante la cancellazione della norma, le conseguenze sono visibili tutt’oggi. Secondo il dott. Wang Feng, professore di sociologia alla University of California di Irvine, “il basso numero di nascite in parte riflette il declino dei neonati fin dagli anni ’90, ma rivela inoltra qualcosa di molto più profondo sulle trasformazioni sociali in atto, che sono ancora più preoccupanti”. Tra queste, suggerisce, “la migrazione interna, la rapida urbanizzazione, una cultura del lavoro spietata, gli elevati costi per abitazioni ed educazione e la sfrenata discriminazione di genere. Tutto questo contribuisce alla bassa natalità e potrebbe continuare a farlo per decenni”.