Il santuario di Nostra Signora di La Vang
di Bernardo Cervellera

Nessuna guida turistica parla di questo luogo che raccoglie fino a 5 milioni di fedeli nelle feste mariane. Il culto è diffuso anche fra buddisti e protestanti. Dopo anni di distruzione, ora sta sorgendo un nuovo santuario.


Huế (AsiaNews) - Il santuario di Nostra Signora di La Vang è considerato il santuario nazionale del Vietnam. Nel giorno della sua festa, il 15 agosto, è possibile assistere a messe solenni che accolgono fino a 5 milioni di fedeli. Eppure, nessuna guida turistica, religiosa o laica, parla di un fenomeno così coinvolgente, in un Paese che è ancora comunista, anche se sta facendo piccoli passi verso la libertà religiosa.

Il complesso del santuario sorge su una piana nel Vietnam centrale, in una zona non ancora raggiunta dal veloce sviluppo economico che sta trasformando il Paese.

Esso è costruito in memoria dell’apparizione della Madonna con il Bambino, avvenuta oltre due secoli fa, nel 1798 presso la foresta “Cây Lá Vằng” (Gli alberi di La Vang), nella provincia di Quảng Trị (oggi territorio dell’arcidiocesi di Huế). Una statua della Madonna con bambino, vestiti in tradizionali abiti vietnamiti, si staglia su una scultura di pietra e cemento a forma di albero (foto 1).

Alla fine del 18mo secolo, un editto dell’imperatore Cảnh Thịnh ha bandito il cattolicesimo dal Vietnam, dando inizio a feroci persecuzioni ai danni dei fedeli. La Vergine Maria è apparsa ad un gruppo di cattolici vietnamiti che, in fuga, si erano rifugiati nella foresta. La Madonna ha assicurato loro conforto e la fine delle persecuzioni, indicando un’erba (“La Vang”) per curare le malattie. Ancora oggi, le suore che insieme al parroco curano la pastorale del complesso, hanno zone in cui coltivano l’erba miracolosa.

Il culto per Nostra Signora di La Vang è diffuso non solo fra i cattolici, ma anche fra i fedeli di altre religioni fra cui buddisti e protestanti, che pregano la Vergine Maria per ottenere speciali grazie e guarigioni.

La storia di La Vang è intrecciata con quella del Paese e della Chiesa del Vietnam. La chiesa costruita nel luogo dell’apparizione della Vergine ha subito distruzioni nei periodi di persecuzione (1830-1885). Alla fine dell’800 è sorta una nuova cappella, a cui papa Giovanni XXIII ha conferito il titolo di basilica minore (1961).

Con la guerra e la riunificazione del Vietnam sotto il regime comunista, il santuario è andato sempre più deteriorandosi, mentre le autorità tentavano di frenare la devozione e il restauro. Nel 1998, papa Giovanni Paolo II ha espresso il desiderio che in occasione dei 200 anni dall’apparizione della Madonna, il santuario potesse essere ricostruito.

A tutt’oggi, alle spalle dei resti del vecchio santuario, costruito nell’800 (foto 2), sta sorgendo un nuovo santuario che sarà inaugurato fra sei anni (foto 3). Molte diocesi nel mondo, insieme a cattolici vietnamiti all’estero stanno inviando donazioni per il gigantesco edificio sacro che potrà stare alla pari con i santuari mariani di Lourdes, Fatima, Czestokowa, o Velankanni.

Intanto, il complesso si è arricchito di cappelle, luoghi di ospitalità, una Via crucis e un gigantesco pannello dedicato ai 117 martiri vietnamiti (v. video). Ogni stazione della Via crucis è accompagnata da immagini e frasi di qualcuno dei martiri. Ad esempio, la stazione di Gesù che incontra la Veronica è appaiata dalla presentazione del martire Thanh Phanxico Nguyen Van Trung, un soldato di 22 anni, ucciso per la sua fede. La frase di lui che viene riportata dice: “Sono pronto a combattere e morire per la mia patria, ma non chiedetemi di rinunciare alla mia fede cristiana” (foto 4).