Ordinari di Terra Santa: dal piano di Trump non soluzioni, ma più sangue e tensioni

I leader cattolici della regione critici verso “l’accordo del secolo” promosso dalla Casa Bianca. Un progetto che “non tiene conto” dei diritti dei palestinesi e “avalla” le pretese di una sola parte, Israele. L’invito a tutte le Chiese del mondo, perché rinnovino la preghiera per la pace nella regione. 


Gerusalemme (AsiaNews) - “Questo piano non porterà alcuna soluzione, al contrario esso sarà fonte di maggiore tensione e, con tutta probabilità, maggiore violenza e spargimenti di sangue”. È una condanna senza mezzi termini per un progetto che poterà ulteriore divisione, quella espressa dall’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa sul cosiddetto “accordo del secolo”, il piano di pace fra israeliani e palestinesi presentato il 28 gennaio dal presidente Usa Donald Trump. Esso, avvertono i leader delle Chiese della regione, “non tiene conto” dei diritti dei palestinesi, mentre “avalla” le pretese di una sola parte, quella israeliana. 

Il piano formulato dalla Casa Bianca, accolto con favore da Israele e respinto al mittente dalla leadership palestinese, prevede quattro punti fondamentali: Gerusalemme per Trump resterà la “capitale indivisa” di Israele, mentre quella del futuro Stato palestinese sarà nella periferia orientale della città santa, oltre la barriera di sicurezza; nessuna possibilità di un ritorno dei rifugiati palestinesi scappati o espulsi durante la guerra del 1948 e oggi parte dello Stato israeliano e poche compensazioni; in violazione al diritto internazionale, le colonie ad oggi esistenti resterebbero pressoché invariate e parte di Israele; Gaza e la Cisgiordania verranno unite da un tunnel, da realizzare entro i prossimi quattro anni, comprensivo di un treno ad alta velocità.

Un progetto che i vertici cattolici dell’area ritengono dannoso, prima ancora che inattuabile, in un’ottica di vera pace fra israeliani e palestinesi. 

Ieri, intanto, sono divampati scontri fra manifestanti palestinesi e forze di sicurezza in diverse aree della Cisgiordania. Dimostrazioni si sono svolte anche nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas. Ulteriori proteste e scontri nell’area sono attesi anche nei prossimi giorni; per questo l’esercito israeliano ha annunciato lo stanziamento di ulteriori truppe.
Ecco, di seguito, la nota dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa inviata per conoscenza ad AsiaNews:

Dichiarazione inerente il piano “dalla pace alla prosperità”

Il conflitto israelo-palestinese, da decenni, è al centro di molte iniziative di pace e di proposte di soluzione. 

Come detto più volte nel passato, crediamo con forza che non vi possano essere proposte e non potranno essere raggiunte prospettive serie, se non vi sarà prima un accordo fra i due popoli: gli israeliani e i palestinesi. E queste proposte devono essere fondate su eguali diritti e pari dignità. 

Il piano “Dalla pace alla prosperità” presentato [il 28 gennaio] non contiene alcuna di queste condizioni. Esso non garantisce dignità e diritti ai palestinesi. Questa va considerata come una iniziativa unilaterale, dal momento che avalla tutte le pretese di una parte, quella israeliana, e la sua agenda politica. Dall’altro lato, questo piano non prende affatto in rilievo le legittime richieste del popolo palestinese per una propria madrepatria, non tiene da conto i loro diritti e quelli di una vita che sia anche per loro dignitosa e decorosa. 

Questo piano non porterà alcuna soluzione, al contrario esso sarà fonte di maggiore tensione e, con tutta probabilità, maggiore violenza e spargimenti di sangue. 

Al contrario, noi ci aspettiamo che siano rispettati se non migliorati i precedenti accordi sottoscritti fra le due parti. Accordi che gettavano le loro basi sulla completa uguaglianza fra gli esseri umani di tutti i popoli. 

Rinnoviamo dunque l’invito a tutte le Chiese cristiane del mondo, perché preghino per la Terra Santa, perché lavorino nella direzione della giustizia e della pace e perché siano sempre voce delle persone che non hanno voce. 

“Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace” (Giacomo 3,18).

Gerusalemme, 29 gennaio 2020