Hong Kong, supermercati svuotati di beni essenziali per timore dell’isolamento e dell’epidemia
di Paul Wang

La gente fa incetta di riso, carne di maiale, pollo, frutta, verdura, frutti di mare. Già spariti da tempo mascherine chirurgiche, guanti di gomma, disinfettanti. Saliti a 24 i colpiti dal coronavirus. Scienziato: E’ già cominciata la trasmissione locale, senza relazioni con la Cina.


Hong Kong (AsiaNews) – Una parrocchia di Cheung Chau è alla ricerca di maschere sanitarie, ormai introvabili nel territorio: senza di esse è rischioso radunarsi la domenica in chiesa. Da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus, le maschere e altro materiale sanitario sono scomparsi da tutte le farmacie di Hong Kong.

Una fedele di Kennedy Town ha girato per una giornata intera alla ricerca di candeggina per la sua parrocchia e per casa sua. La diocesi ha dato indicazioni che le sale di raduno e le chiese siano disinfettate e l’igiene sia il più alto possibile. Ma la donna non è riuscita a trovare nemmeno una bottiglia di disinfettante.

Da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus e vi sono stati i primi infettati ad Hong Kong, la popolazione ha fatto incetta di maschere, guanti, disinfettanti tanto da esaurire le scorte. La paura di una nuova crisi come quella della Sars di 17 anni fa – in cui morirono 300 persone di Hong Kong – spinge la gente ad accumulare materiali e medicinali per esorcizzare il virus.

Ora che il governo ha deciso la quasi totale chiusura delle vie di comunicazione con la Cina e la messa in quarantena forzata di tutti i passeggeri provenienti dal continente, vi è anche la paura di rimanere senza alimenti, che in gran parte provengono dalla Cina. Così, in un batter d’occhio i supermercati sono stati svuotati e gli scaffali sono vuoti. La gente ha fatto incetta di riso, carne di maiale, pollo, frutta, verdura, frutti di mare.

Di per sé il governo ha assicurato che i camion con derrate alimentari provenienti dalla Cina non subiranno una quarantena di 14 giorni, ma saranno solo disinfettati, contribuendo solo a ritardi di ore nella distribuzione.

Intanto, a Hong Kong mancano i dottori e gli infermieri, che da quattro giorni scioperano perché il governo non accetta il loro consiglio di chiudere in modo totale le frontiere con la Cina. Ad oggi almeno 5mila membri del personale medico non si sono presentati al lavoro.