La rivista Science apre un'indagine sulle false scoperte del "pioniere" della clonazione

Una delle più autorevoli pubblicazioni della comunità scientifica internazionale afferma di "voler rivedere tutto il materiale pubblicato da Hwang Woo-suk". Sotto accusa la prova della clonazione umana, che sembra copiata da un altro giornale.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Con una mossa che ancora una volta attacca la credibilità di Hwang Woo-suk, il "pioniere" della clonazione umana, la rivista scientifica Science ha deciso di aprire un'indagine indipendente sulle ricerche pubblicate dallo scienziato nel 2004.

Il punto centrale delle indagini riguarda 2 fotografie che Hwang ha usato per illustrare la sua scoperta, che sembrano del tutto identiche a quelle pubblicate molto tempo prima su un altro giornale in relazione ad un argomento non correlato.

La controversia si riferisce ad immagini apparse nel 2003 su Molecules and Cells: le foto illustravano un esperimento di routine. Le immagini apparse a febbraio su Science, che confermavano la prima clonazione di cellule staminali embrionali in assoluto da parte del team di Hwang, sembrano identiche.

"Gli editori del giornale stanno rivedendo le pubblicazioni correlate allo scienziato coreano – si legge in una nota apparsa sul giornale martedì 20 dicembre – dopo i dubbi riguardo all'autenticità di alcune foto. Al momento non vi sono accuse circostanziate".

La decisione di Science si aggiunge ad una lunga lista di accuse sulla veridicità delle scoperte del "re della clonazione" in declino. Da parte sua, Hwang ha confermato che la sue scoperte centrali, pubblicate su 2 numeri della rivista nel corso del 2004, sono corrette, ma ha ammesso di aver "tralasciato" alcune questioni etiche correlate ai suoi studi.

Lo scandalo si è aggravato dopo l'ulteriore ammissione dello scienziato di aver usato ovociti prelevati da 2 membri del suo staff e non donati da volontarie come dichiarato all'inizio degli studi. Il governo sudcoreano aveva appoggiato il professore che ha però rassegnato le dimissioni da tutte le cariche ricoperte, salvo poi tornare al lavoro il 13 dicembre scorso.

Moon Shin-yong, un suo ex collega, ha chiesto ieri all'Università nazionale di Seoul – che ha patrocinato tutto il corso delle ricerche - di allargare il raggio delle indagini sulle presunte scoperte di Hwang e di rivederne con cura i risultati. "Nella comunità scientifica – dice Moon – quando si capisce che una ricerca è stata falsificata, di norma si rivede tutta l'opera dell'autore".

Lo scienziato ammette di "non sapere al momento" se vi siano problemi con le pubblicazioni in questione. Alcuni scienziati, inclusi i 2 co-autori delle ricerche effettuate da Hwang nel 2005, iniziano però a credere che buona parte del lavoro sulle cellule staminali del medico sia stata falsificata.