Papa: a preti ortodossi in visita a Roma, siete fratelli tra fratelli

Francesco ha evocato la testimonianza “data dalle vostre Chiese ortodosse orientali, Chiese che hanno sigillato nel sangue la fede in Cristo e che continuano a essere semi di fede e di speranza anche in regioni spesso segnate, purtroppo, dalla violenza e dalla guerra”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – “Una visita è sempre uno scambio di doni” e quella di un gruppo di giovani sacerdoti e monaci di alcune Chiese ortodosse a Roma è anche occasione per far crescere la vicinanza tra fratelli e “diventi un piccolo seme fecondo per far germogliare la comunione visibile tra di noi, quell’unità piena che Gesù ardentemente desidera”. Papa Francesco ha accolto così un gruppo di giovani sacerdoti e monaci (nella foto) venuti a Roma su invito del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani e inviati dalla Chiesa ortodossa copta e da quelle apostolica armena, siro ortodossa di Antiochia, ortodossa etiopica e ortodossa siro malankarese.

“Quando noi cristiani di diverse Chiese ci facciamo visita – ha detto tra l’altro Francesco -  incontrandoci nell’amore del Signore, abbiamo la grazia di scambiarci questi doni. Possiamo accogliere quello che lo Spirito ha seminato nell’altro come un dono per noi. In questo senso, la vostra visita non è solo un’occasione per approfondire la conoscenza della Chiesa cattolica, ma è anche per noi cattolici un’opportunità per accogliere il dono dello Spirito che è in voi. La vostra presenza ci permette questo scambio di doni ed è motivo di gioia”.

Tutto, ha detto ancora, “parte dal vedere la grazia, dal riconoscere l’opera gratuita di Dio, dal credere che è Lui il protagonista del bene che c’è in noi. Questa è la bellezza dello sguardo cristiano sulla vita. Ed è anche la prospettiva nella quale accogliere il fratello, come l’Apostolo insegna. Sono dunque grato per voi, per la grazia che avete accolto nella vita e nelle vostre tradizioni, per i sì del vostro sacerdozio e della vostra vita monastica, per la testimonianza data dalle vostre Chiese ortodosse orientali, Chiese che hanno sigillato nel sangue la fede in Cristo e che continuano a essere semi di fede e di speranza anche in regioni spesso segnate, purtroppo, dalla violenza e dalla guerra”.

“Spero che ciascuno di voi abbia potuto avere un’esperienza positiva della Chiesa cattolica e della città di Roma e che qui vi siate sentiti non ospiti, ma fratelli tra fratelli. Il Signore è contento di questo, della fraternità tra di noi. Che questa vostra visita, e quelle che con l’aiuto di Dio potranno seguire, diano piacere e gloria al Signore! Che la vostra presenza diventi un piccolo seme fecondo per far germogliare la comunione visibile tra di noi, quell’unità piena che Gesù ardentemente desidera (cfr Gv 17,21)”.