Guangdong: il 14% dei pazienti guariti torna ad essere portatore sano del coronavirus
di Wang Zhicheng

Test dopo il loro rilascio dall’ospedale mostrano la presenza del virus nelle feci. Finora il protocollo non prevedeva l’analisi delle feci. Più complicato il controllo sull’epidemia. Ad oggi in Cina vi sono 78.190 casi di infezione e 2718 morti. Su oltre 45mila pazienti ricoverati, circa il 20% sono in condizioni gravi. Un gruppo di scienziati esclude la produzione del virus in laboratorio: fine delle tesi complottiste.


Pechino (AsiaNews) – Il 14% dei pazienti guariti dal coronavirus e dimessi dagli ospedali, sono stati trovati positivi al virus in controlli seguenti. In una conferenza stampa tenuta ieri, le autorità sanitarie del Guangdong hanno affermato che non si sa ancora come mai questo avvenga. In ogni caso, tale aspetto rende ancora più complicato il controllo sull’epidemia.

Secondo il protocollo della Commissione sanitaria nazionale, un paziente può essere dimesso dall’ospedale se per due volte i tamponi alla gola e al naso risultano negativi; se la tomografia computerizzata (Tac) ai polmoni non rivela lesioni; se non vi sono evidenti stati febbrili.

Il protocollo suggerisce agli ex pazienti di aver cura della salute e per almeno 14 giorni evitare attività all’aperto, sottomettendosi in seguito a ulteriori analisi.

Si è così scoperto che molti dei pazienti guariti hanno ancora il virus nell’organismo, in particolare nelle feci. Fino ad ora il protocollo non elencava l’analisi delle feci dei pazienti.

Fino a ieri mattina, il Guangdong registrava 1347 infetti e 805 guariti, con sette morti.

I dati nazionali parlano di 78.190 casi di infezione e di 2718 morti. I guariti sono circa 30mila, ossia il 38%. L’elemento positivo è che per una settimana il numero delle infezioni è salito, ma con minore intensità, con meno di 1000 al giorno. Comunque, su oltre 45mila pazienti ricoverati, circa il 20% sono in condizioni gravi.

Intanto, un gruppo internazionale di scienziati ha stabilito che il Covid-19 non è stato prodotto in alcun laboratorio, ma è stato creato in natura.

In una pubblicazione sul Virological online forum della scorsa settimana, essi fanno notare che due aspetti genetici del virus non esistono se non nel corpo di animali, escludendo quindi la possibilità che la forma di coronavirus che si sta diffondendo nel mondo sia prodotta in laboratorio.

Nelle scorse settimane vi sono state molte voci allarmate che “rivelavano” la provenienza del virus da un laboratorio di Wuhan che studia “guerre batteriologiche”. Altre ipotesi “complottiste” accusavano gli Stati Uniti di aver prodotto il virus per fermare l’ascesa della Cina a superpotenza economica.