Osaka: Covid-19, niente pubblico al gran torneo di sumo

SI è aperto ieri lo Spring Grand Sumo Tournament. Gli incontri saranno trasmessi dall'emittente pubblica. Se un lottatore contrarrà il virus, la competizione sarà annullata. Gli atleti devono rispettare rigidi protocolli sanitari. L’ultimo torneo a porte chiuse si è svolto nel 1945.


Osaka (AsiaNews/Agenzie) – Lo sport giapponese più popolare si piega all’emergenza coronavirus: lo Spring Grand Sumo Tournament è il primo busho (torneo) a svolgersi senza pubblico in 75 anni. Per l’evento, che si è aperto ieri presso l’Edion Arena di Osaka, i biglietti erano andati a ruba.  Erano attesi oltre 7mila spettatori per ciascuno dei 15 giorni del torneo. Ma lo scorso 29 febbraio, i vertici della Japan Sumo Association (Jsa) – massimo organo governativo dello sport – hanno deciso di vietare al pubblico di prendervi parte, come misura per contenere l’epidemia di Covid-19. L’alternativa era cancellare la competizione. Secondo le disposizioni della Jsa, gli incontri saranno trasmessi dall'emittente pubblica giapponese NHK, ma il torneo verrà annullato nel caso in cui un lottatore contrarrà il virus.

Ieri, sui volti degli atleti che facevano il loro ingresso nell’arena erano visibili confusione e disagio. Il presidente della Jsa, Hakkaku (nato Nobuyoshi Hoshi), ha preso parola al centro del dohyo (anello, il ring) per pronunciare un discorso. “Faremo ogni possibile sforzo per superare i prossimi 15 giorni – ha dichiarato – sperando che il potere del sumo fornisca coraggio e ispirazione alle persone, non solo in Giappone ma anche in tutto il mondo, e contribuisca a riportare la pace e la tranquillità”. Di solito, il presidente della Jsa tiene il discorso di apertura di un torneo alla presenza degli atleti di rango yokozuna e lottatori di categoria sanyaku (tre livelli inferiori). Ma per trasmettere l’immagine di un fronte unito, Hakkaku ha deciso di portare tutti i lottatori appartenenti alla massima divisione makuuchi e i maestri di scuderia, incaricati di determinare le graduatorie.

Gli atleti che partecipano allo Spring Grand Sumo Tournament devono rispettare rigidi protocolli sanitari. Anzitutto, non possono raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici. Molti lottatori condividono un taxi; ieri alcuni sono arrivati diverse ore prima del proprio incontro. Non è permesso uscire e rientrare nell’Edion Arena, quindi gli spogliatoi erano affollati di assistenti che aspettavano l'arrivo dei lottatori in determinati momenti della giornata. Infine, ogni giorno del torneo il personale medico controllerà la temperatura corporea di ciascun atleta. Ieri, nessuno ha chiesto di ritirarsi a causa della febbre. Qualora questo accada, il torneo finirà anzitempo.

Lo scorso 26 febbraio, il governo giapponese aveva chiesto agli operatori di impianti sportivi e di intrattenimento di considerare la possibilità di annullare o posticipare eventi pubblici, per aiutare le autorità a prevenire la diffusione del coronavirus. Ma i grandi tornei di sumo si svolgono ogni due mesi e a causa della difficoltà di trovare una sede e un programma adeguato, la Jsa aveva dichiarato che era impossibile posticipare il torneo di primavera – seconda competizione di quest'anno. L'ultima cancellazione di un gran torneo risale al marzo 2011, a seguito di uno scandalo per incontri truccati. L'appuntamento estivo del 1946 fu annullato a causa di un ritardo nei lavori di ristrutturazione dell’arena Ryogoku Kokugikan di Tokyo, danneggiata durante la Seconda guerra mondiale. Quando era ancora in corso il conflitto, nel giugno 1945 un incontro fu chiuso al grande pubblico per consentire la partecipazione di veterani di guerra feriti.

(Photo credit: Asahi Shimbun).