Il card. Sfeir invita Lahoud ad assumersi le sue responsabilità
di Youssef Hourany

Nell'omelia di Natale l'intervento del patriarca nella questione delle dimissioni del capo dello Stato, col quale ha avuto un lungo incontro. I leader religiosi chiedono alla comunità internazionale di non lasciare solo il Paese ed ai libanesi di ritrovare le strade del dialogo.


Beirut /AsiaNews) – Un invito del patriarca maronita Sfeir al presidente della repubblica libanese "ad assumere pienamente le sue responsabilità", l'appello del metropolita greco-ortodosso Awde alla comunità internazionale a non abbandonare il Paese, l'invito al dialogo dell''arcivescovo maronita di Beirut, mons Paul Matar hanno scandito il Natale dei libanesi.

Il Libano, che sta vivendo un periodo di crisi, ha fatto una cauta sosta in questi giorni natalizi, nel continuo timore delle auto-bombe, che ormai hanno seminato paura, silenzio e morti.

Il Natale di quest'anno è stato molto diverso dal precedente, perché si nota la crescita da un lato della crisi economica e dall'altra la preoccupazione per gli ultimi sviluppi della situazione. In questo periodo pochi parlano dell'ex-presidente Hariri, assassinato il 14 febbraio scorso, per non dire nessuno, soprattutto dopo la dimissioni del giudice tedesco Detlev Mehlis che guidava la commissione internazionale d'inchiesta e la risoluzione dell'ONU 1644.

Il patriarca maronita, il cardinale Nassrallah Sfeir, che è l'unico punto di riferimento per tutti i libanesi, ha presieduto la messa del giorno di Natale nella sede del patriarcato maronita a Bkerke, presente del presidente libanese Emile Lahhoud, che prima della messa ha anche avuto un incontro con il patriarca, durato più di un'ora.

Il patriarca ha pronunciato una omelia molto significativa, che ha costituito per molti osservatori un passo nuovo, in quanto ha invitato il presidente Lahoud ad assumere la sua piena responsabilità, con riferimento alle voce che chiedono le sue dimissioni ed ha richiamato l'attenzione sulla necessita di rispettare la costituzione senza aver paura di nessuno.

Il metropolita di Beirut, mons Elias Awde, greco-ortodosso, ha lanciato durante la messa un appello alla comunità internazionale perché si assuma le sue responsabilità nei riguardi del Libano e ponga fine alla situazione che colpisce il Paese.

L'arcivescovo maronita di Beirut, mons Paul Matar, che ha presieduto la messa nella cattedrale di S.Giorgio, ricostruita dopo la guerra, nel centro di Beirut, ha rinnovato la sua fiducia nella ricchezza spirituale del Libano, terra di dialogo e tolleranza, chiedendo a tutti di cominciare una conversione capace di ridare a ciascun libanese la sua vera identità.

L'abate Semaan Abou-Abdou, superiore generale dell'Ordine Maronita Mariamita, ha presieduto la messa nella chiesa della Nostra Signora di Lwaize-Zouk Mosbeh, a nord di Beirut, durante la quale ha ripetuto le parole del patriarca che condannavano la violenza e che richiamavano l'attenzione di tutti sulla necessita della solidarietà inter-libanese per poter far uscire il Paese dalla crisi.

I libanesi hanno festeggiato il Natale sotto la neve e un freddo mai visto nella storia recente del Libano; molti hanno preferito passare queste feste nella preghiera e nel silenzio, come un giorno di 2000 anni fa a Betlemme.