​Papa: irreversibile l’impegno ecumenico della Chiesa cattolica

Nel 25mo anniversario della Ut unum sint, l’enciclica di Giovanni Paolo II, Francesco in una lettera afferma che “molti passi sono stati fatti in questi decenni per guarire ferite secolari e millenarie”. Due iniziative: un Vademecum ecumenico per i Vescovi, che sarà pubblicato nel prossimo autunno, e il lancio della rivista Acta Œcumenica.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La Chiesa cattolica riafferma la sua volontà di operare per la piena unità tra tutti i cristiani e lo fa nel 25mo anniversario della Ut unum sint, l’enciclica di Giovanni Paolo II, ricordata in una lettera inviata da papa Francesco al presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il card. Kurt Koch, pubblicata oggi.

“Molti passi – scrive Francesco - sono stati fatti in questi decenni per guarire ferite secolari e millenarie; sono cresciute la conoscenza e la stima reciproche, aiutando a superare pregiudizi radicati; si sono sviluppati il dialogo teologico e quello della carità, come pure varie forme di collaborazione nel dialogo della vita, sul piano pastorale e culturale”.

Giovanni Paolo II, si legge ancora nella lettera, “voleva che, nel suo cammino verso il terzo millennio, la Chiesa tenesse ben presente l’accorata preghiera del suo Maestro e Signore: “Che siano una cosa sola!” (cfr Gv 17,21). Perciò scrisse questa Enciclica che confermò «in modo irreversibile» (UUS, 3) l’impegno ecumenico della Chiesa Cattolica. La pubblicò nella Solennità dell’Ascensione del Signore, ponendola sotto il segno dello Spirito Santo, artefice dell’unità nella diversità, e in questo medesimo contesto liturgico e spirituale noi la commemoriamo e la riproponiamo al Popolo di Dio”.

Nel ringraziare “quanti hanno operato e operano” nel Pontificio consiglio, Francesco sottolinea “due recenti iniziative. La prima è un Vademecum ecumenico per i Vescovi, che sarà pubblicato nel prossimo autunno, come incoraggiamento e guida all’esercizio delle loro responsabilità ecumeniche. Infatti, il servizio dell’unità è un aspetto essenziale della missione del Vescovo, il quale è «il visibile principio e fondamento di unità» nella sua Chiesa particolare (Lumen gentium, 23; cfr CIC 383§3; CCEO 902-908)”.

“La seconda iniziativa è il lancio della rivista Acta Œcumenica".Essa "si propone come sussidio per quanti lavorano al servizio dell’unità. Sulla via che conduce alla piena comunione è importante fare memoria del cammino percorso, ma altrettanto lo è scrutare l’orizzonte ponendosi, con l’enciclica Ut unum sint, la domanda: «Quanta est nobis via?» (n. 77), “quanta strada ci resta da fare?”. Una cosa è certa: l’unità non è principalmente il risultato della nostra azione, ma è dono dello Spirito Santo. Essa tuttavia «non verrà come un miracolo alla fine: l’unità viene nel cammino, la fa lo Spirito Santo nel cammino» (Omelia nei Vespri, San Paolo fuori le Mura, 25 gennaio 2014). Invochiamo dunque fiduciosi lo Spirito, perché guidi i nostri passi e ognuno senta con rinnovato vigore l’appello a lavorare per la causa ecumenica; Egli ispiri nuovi gesti profetici e rafforzi la carità fraterna tra tutti i discepoli di Cristo, «perché il mondo creda» (Gv 17,21) e si moltiplichi la lode al Padre che è nei Cieli”.